Accessibilità dei percorsi accademici, possibilità di socializzazione, sensibilizzazione e formazione specifica per docenti e compagni di classe, stage, lavoro: questi alcuni dei punti su cui i ragazzi e le ragazze con disabilità di tutta Italia, rappresentati ieri da un gruppo di 60 studenti, hanno presentato all’attenzione del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e ai presidenti della Camera e del Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso durante l’incontro per la giornata internazionale delle persone con disabilità.
Una lista che mostra soprattutto la voglia di questi ragazzi di essere parte del sistema scolastico e le difficoltà, alcune all’apparenza banali, ma che diventano insormontabili nei loro casi, che si trovano ad affrontare giorno per giorno. Di seguito i desideri e le proposte presentati ieri alle istituzioni da parte dei 60 ragazzi con disabilità intervenuti alla Camera dei Deputati:
Onorevoli Presidenti, Ministro, Sottosegretario,
ieri ci siamo riuniti, ragazzi con disabilità e non, provenienti da tutta Italia, per discutere su cosa per noi significa inclusività a scuola. Ci siamo confrontati sui seguenti temi: “Accessibilità, Vita scolastica, La nostra realizzazione personale, come individui e cittadini”.Vorremmo condividere con voi il frutto della nostra discussione e sottoporvi alcune proposte.
Accessibilità
Vorremmo:
– Scuole costruite con architetture che tengano conto delle esigenze di apprendimento e socializzazione di tutti.
– Insegnanti esperti e competenti nell’uso delle tecnologie.
– Poter accedere a tutti gli ordini di scuola, senza che le nostre scelte siano condizionate dalle nostre diversità.
– Materiali didattici, libri di testo e tecnologie che siano adatte ai singoli bisogni di tutti, accessibilità delle informazioni per tutti.
Vita scolastica
Vorremmo:
– Maggiore informazione sulle disabilità e che aumenti il coinvolgimento e la sensibilità di tutti coloro che sono a scuola a partire dai compagni di classe.
– Che ci siano dati spazi e tempi per la socializzazione, per farci conoscere per come siamo e non solo per la nostra diversità.
– Che ci sia una formazione adeguata non solo per i docenti ma anche per tutto il personale della scuola.
– Per i docenti, una preparazione adeguata e mirata anche sulle singole disabilità.
– Una didattica più flessibile, che privilegi le attività laboratoriali, non soltanto lo studio delle materie.
– Che ci sia maggiore flessibilità anche negli spazi, nei tempi, nell’organizzazione oraria e del gruppo classe per adeguarsi alle esigenze degli studenti.
– Che i docenti sappiano individuare le nostre potenzialità e collaborino insieme a tutte le nostre figure di riferimento per progettare percorsi di educazione e di vita basati su di esse.
La nostra realizzazione personale
Vorremmo:
– Che il contesto scolastico sia adeguato a favorire la nostra autonomia personale e la nostra crescita individuale.
– Che la scuola ci fornisca le giuste competenze per accedere al mondo del lavoro.
– Che aumentino le possibilità di fare stage e che si agevolino le aziende in modo che ci possano ospitare.
– Che la scuola ci fornisca informazioni accessibili per l’orientamento nel passaggio dalla scuola al mondo del lavoro.
– Che vengano fornite competenze di cittadinanza per tutti. Vogliamo poterci muovere nel mondo come individui e come cittadini.
Proposte
Vi proponiamo, infine, di fare in modo:
– Che si abbia particolare attenzione all’accoglienza a scuola, che le aule e gli spazi siano gradevoli e ci facciano sentire a nostro agio.
– Che ci sia un clima favorevole per noi e attento alle nostre esigenze.
– Che aumentino le competenze per l’inclusività di tutti quelli che lavorano a scuola, anche attraverso corsi di formazione sulle diverse disabilità.
– Che aumenti l’informazione e la consapevolezza di tutti,favorendo la capacità di tutti ad accogliere.
– Che sia favorita la nostra rappresentatività.
– Che le scuole accolgano le associazioni e che le associazioni propongano di più alle scuole le loro attività.
– Che siano promosse attività extracurricolari inclusive in modo da poterle fare tutti insieme.
– Che siano progettati percorsi di vita affinché possiamo acquisire autonomia personale e competenze spendibili concretamente nel mondo del lavoro.
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