In queste settimane stanno uscendo le graduatorie territoriali sull’assegnazione e il rinnovo delle borse di studio e degli altri benefici. I dati che continuano ad emergere dalle regioni e dagli enti per il diritto allo studio preannunciano una drammatica perdita di studenti idonei alla borsa, a causa del nuovo ISEE, denunciano sindacati e associazioni di settore che chiedono al Miur e alle Regioni devono farsi carico con estrema urgenza, di una soluzione transitoria per garantire nell’immediato gli studenti “esodati” dal nuovo sistema di calcolo.
“Abbiamo denunciato fin dall’inizio che l’applicazione del nuovo sistema, senza la previsione di correttivi alle soglie reddituali e patrimoniali per l’accesso, avrebbe privato decine di migliaia di studenti del diritto alla borsa di studio, e i dati delle graduatorie confermano purtroppo le nostre previsioni – Dichiara Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari – Un mese fa abbiamo lanciato lo sportello on-line www.sosisee.it, per informare e offrire assistenza, e ormai non si contano più le segnalazioni di studenti danneggiati dal nuovo sistema di calcolo, esclusi dall’accesso alla borsa o soggetti a pesanti aumenti delle tasse universitarie. Ma nonostante i nostri avvertimenti, il Ministero, le Regioni e le Università non stanno per ora dando alcuna risposta a quella che rischia di diventare, a breve, una vera e propria emergenza sociale, con un terzo degli studenti privati della borsa di studio, e una crescita esponenziale dei contributi incamerati dagli atenei. Serve un atto di responsabilità da parte del Governo, che deve immediatamente trovare una soluzione al disastro che si sta producendo”.
“Pretendiamo l’immediata convocazione di un tavolo di gestione dell’emergenza, che coinvolga tutti gli attori coinvolti, MIUR, Conferenza delle Regioni, ANDISU e Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, per poter lavorare ad una soluzione condivisa, anche se necessariamente tampone – Conclude Dionisio – Il danno ormai, è fatto, ma c’è il rischio concreto di peggiorare ulteriormente la situazione se si interverrà in maniera frettolosa o non coordinata. La situazione è infatti molto variegata nelle varie Regioni , con percentuali di copertura, livelli di finanziamento e regole specifiche diverse. La premessa è certamente quella di un finanziamento straordinario, con criteri di ripartizione esclusivamente basati sul fabbisogno, cui deve accompagnarsi la rimodulazione per decreto della fasce massime ISEE ed ISPE. A ciò deve seguire la pubblicazione in tutte le Regioni, di nuovi bandi per la concessione delle borse, cui possano accedere tutti gli studenti che rientrano nei nuovi requisiti, esclusi gli idonei beneficiari delle attuali graduatorie. Anche un intervento di questo tipo, che comunque necessita della massima condivisione con gli studenti, sarebbe solo una soluzione transitoria.
Sarà indispensabile per l’anno prossimo lavorare ad una vera riforma del sistema, includendo l’eliminazione dell’inutile indicatore patrimoniale ISPE, ormai completamente superato. Se non ci saranno risposte immediate da parte del Governo non potremo far altro che raccogliere la rabbia di decine di migliaia di studenti privati del proprio diritto al futuro e indirizzarla contro chi, colpevolmente, si rifiuta di tutelarli”.
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