Ander Behring Breivik, l’assassino che nel 2011 ha barbaramente ucciso 77 persone sull’isola Utoya a largo della capitale norvegese, potrà studiare all’Università di Oslo perché considerato un potenziale studente modello.
Questa la linea scelta dall’Ateneo norvegese in merito alla richiesta di Breivik di poter seguire un corso di Scienze politiche, possibilità concessa secondo la legge del paese scandinavo a tutti i detenuti, nessuno escluso.
“Tutti i detenuti hanno titolo per migliorare la loro condizione culturale se possiedono i requisiti per l’ammissione”, ha spiegato il Rettore dell’Ateneo Ole Petter Ottersen che ha accolto la richiesta di Breivik, precdentemente rifiutata da altre Università del paese.
Tutto ruota intorno al sistema di detenzione norvegese che non prevede pene oltre i 21 anni di carcere, a prescindere dal reato commesso, e che quindi necessita forme di reinserimento nella società per chiunque, anche per gli assassini più efferati.
Lo stesso Breivik, che non si è mai pentito del suo gesto, sta scontando una pena di reclusione di 21 anni. Ad inzio 2015, inoltre, aveva esposto denuncia contro il carcere in cui si trova recluso per “violazione dei diritti umani” in quanto veniva continuamente tenuto in isolamento.
L’Università di Oslo ha tenuto a precisare che Breivik non potrà avere contatti di sorta con gli studenti, con il campus o con i docenti. I rapporti istituzionali e burocratici saranno tenuti da una persona terza, anche se al momento non è chiaro come avverranno.
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