“Gerard Depardieu è morto” o almeno lo è per i francesi

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Il settimanale francese ‘Les Inrockuptibles’ ha deciso di vendicarsi e di mettere in prima pagina un’immagine in bianco e nero dell’attore Gerard Depardieu accompagnata dal titolo: “1948-2013: c’étaìt Depardieu”.

Questa è stata la risposta del settimanale francese alla ‘fuga fiscale’ in Russia dell’attore al fine di pagare meno tasse.

La copertina ha scatenato un tam-tam mediatico e molti hanno già criticato l’iniziativa del settimanale.

A scatenare la guerra, Gérard Depardieu e la sua decisione di trasferirsi in Russia per evitare le tasse francesi. Il capo del comitato locale del Partito Comunista di Mosca, Valeri Rachkine lo ha invitato a iscriversi tra le loro fila: «Ho inviato Depardieu una lettera ufficiale proponendogli di iscriversi al partito comunista della Federazione russa». Depardieu, cogliendo al volo l’opportunità, ha affermato: «Mio padre era comunista e ascoltava Radio Mosca. Quella era la mia cultura, al tempo».

In Francia i toni sono decisamente poco scherzosi, sopratutto tra gli intellettuali. L’affondo più duro è appunto arrivato da uno dei mensili più cool e irriverenti, Les Inrockuptibles. La rivista il volto dell’attore lo sbatte in copertina con due semplici date: quella di nascita, il 1948; quella della “dipartita” verso la Russia, il 2013; e una frase secca: «Il fu Depardieu».

Cosa ne sarà del mostro sacro del cinema francese? E se il pubblico non riuscisse a distinguere l’uomo dall’artista?

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