La facoltà di Studi Orientali dell’Università Sapienza ha inaugurato ufficialmente questa mattina la sua nuova sede in via Principe Amedeo 182, nel cuore, nemmeno a dirlo, del quartiere orientale di Roma. “Finalmente questa facoltà ha trovato una sua sede che rispecchi con una realtà fisica e materiale la realtà delle persone che studiano e lavorano dentro”: con queste parole il preside di Studi Orientali Federico Masini ha aperto la cerimonia di inaugurazione con sincera emozione.
Il professor Masini ha presentato, con l’aiuto di alcune slide, il percorso di costruzione della sede dagli inizi fino al risultato finale: aule, laboratori e una biblioteca dagli scaffali “rosso Sapienza”.
“Le varie anime della vita universitaria – ha sottolineato il preside – si sono andate man mano progettando e costruendo per donare agli studenti di Studi Orientali, il cui numero non ha mai smesso di aumentare dal 2005 ad oggi, una sede nella quale riconoscersi e laurearsi con soddisfazione”.
Anche il Magnifico Rettore Luigi Frati ha commentato con compiacimento la realizzazione della nuova struttura riconoscendo come la facoltà di Studi Orientali abbia svolto un lungo percorso per giungere, da piccola facoltà con pochi professori, ad essere un punto di riferimento importante per tanti studenti che usano le competenze apprese grazie a questo corso di laurea come un trampolino sul mondo, una finestra per conoscere e interagire con l’oriente.
All’inaugurazione non è mancata, tuttavia, qualche protesta silenziosa da parte di alcuni studenti che hanno appeso per i corridoi della nuova struttura degli striscioni e delle locandine con la frase, rivolta al Rettore, “Oggi inauguriamo, domani chiudiamo”, in riferimento al decreto legge di recente approvazione che prevede forti tagli ai fondi destinati all’università pubblica.
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