Scandagliando con cura decine e decine di siti di atenei ed enti per il diritto allo studio, gli esempi di assistenza sanitaria gratuita e garantita anche ai fuorisede ci sono, anche se sono pochi. L’elenco che stipuliamo potrebbe essere, tuttavia, parziale: conviene comunque bussare al portone del proprio Ateneo: così, se ce n’è il bisogno, lì dentro si danno pure una sveglia, e riconoscono un diritto che c’è, ma spesso non si vede.
Dove | Come | Quando | Note |
Milano | Una sinergia tra ASL, Regione e Atenei | Prossimamente | Visita il sito www.meglio.milano.it |
Bologna | Presentando un apposito badge da ritirare presso l’Ateneo | Già da qualche anno | È una sorta di esperienza-pilota in questo campo |
Pisa | Assumendo a Pisa il domicilio sanitario, con annessa cancellazione temporanea dalla Asl di provenienza | Da subito | È il risultato di una pressione politica svolta dalla Regione Toscana |
Siena | Con un’autocertificazione di frequenza, ed annessa cancellazione temporanea dalla Asl di provenienza | Da subito | Come per Pisa, è il risultato di una pressione politica svolta dalla Regione Toscana |
Padova | Pagando dieci euro l’anno | Da subito | È l’unico che abbiamo trovato che preveda un onere, anche se “simbolico” |
Piemonte | Recandosi ai punti d’informazione dell’azienda per il diritto allo studio | Da subito | Unico sistema con interfaccia immediata con il solo ambiente universitario, senza intermediazioni dall’Asl |
Cagliari | Per adesso, non si può fare. Ma molto, molto richiesto. | Chissà quando… | È una delle città nelle quali le rivendicazioni in questo senso dei gruppi studenteschi sono più vive. C’è anche un gruppo su facebook. |
Quindi, se nell’elenco non ci sei, fatti sentire. Magari, anche attraverso il “tuo” Corriere. Che è sempre con te.