Crisi energetica e guerra in Ucraina sono le più scontate e, proprio per questo, forse le meno probabili. Anche i 100 anni dalla marcia su Roma potrebbe essere una tema off topic mentre, guardando alla letteratura, c’è chi scommette che uno tra Verga, Pirandello, Pascoli e Ungaretti “uscirà sicuramente”. Sarà una notte prima degli esami particolarmente complicata quella che scatterà stasera per i 539.678 studenti che domani saranno impegnati negli esami di maturità.
Si parte domani mattina alle 8.30 si parte con la prima prova scritta di italiano, predisposta dal ministero dell’Istruzione, uguale per tutti e su base nazionale. Sarà lo stesso ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, a schiacciare il famigerato tasto rosso nel bunker di Viale Trastevere per inviare alle scuole le password necessarie per aprire i temuti plichi. Alla stessa ora giovedì sarà in programma, invece, la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo, che riguarderà una disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi (latino al liceo classico, matematica allo scientifico).
Gli studenti avranno a disposizione sei ore per svolgerne una a scelta tra le sette estratte, suddivise nelle tre diverse tipologie previste: analisi e interpretazione del testo letterario (due tracce), analisi e produzione di un testo argomentativo (tre tracce di cui una di ambito storico); riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità (due tracce).
I liceali che domani affronteranno la maturità saranno 262.327 mentre quelli istituti professionali si fermeranno a quota 92.828 mentre per gli istituti tecnici i maturandi sono 167.718. Ragazzi a cui si sommeranno i 16.805 candidati esterni. Per tutti quella di questa sera sarà la notte più lunga, da passare magari alla ricerca di qualche intuizione per prevedere le tracce che saranno rese note domani.
Come detto i temi legati alla crisi Ucraina (dipendenza gas, fonti di energia rinnovabile, nascita e disfacimento dell’Unione Sovietica) sono quelli più facili da prevedere e quindi forse meno probabili. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha detto quelle di domani saranno “tracce bellissime, articolate ma ragionevoli, in modo tale da poterci ragionare e trasformarle in parole”. Un indizio non proprio rilevante per chi invece insegue certezze in vista di domani. Al momento però, l’unica, sembra essere quella che riguarda un’altra data: quella del 27 giugno, giorno in cui cominceranno gli orali.
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