Pronti, partenza, via. Si è tenuta questa mattina la prima prova del tanto discusso concorsone per la scuola, voluto dal premier Renzi e dal ministro Stefania Giannini, che darà posto a più di 63.000 nuovi insegnanti. Nella giornata di oggi si sono tenute le prime prove scritte, e non sono mancate le polemiche. Da Roma a Palermo, passando per Napoli, sono stati segnalati diversi episodi di irregolarità.
Tra i commenti degli insegnanti, che si sono sfogati soprattutto sui social network, si legge di irregolarità nei Liceo Virgilio di Roma, in via Giulia, rilanciate dalla stessa Silvia Chimenti, del Movimento 5 Stelle, dove sarebbero stati chiamati addirittura i carabinieri. Altre segnalazioni sono arrivate all’Istituto Margherita di Savoia, Plinio Seniore e Charles Darwin: tutte riguardano la composizione dei commissari e le griglie di valutazione. Le smentite sono arrivata quasi immediatamente, per bocca del profilo ufficiale del MIUR di Twitter, che ha parlato di “prove regolari”. La stessa Maria Coscia, del PD, ha confermato che le notizie di irregolarità a Roma e Palermo circolate in rete sono false.
Ad alzare la voce, invece, è l’ANIEF, l’associazione degli insegnanti, in un comunicato alla redazione del Corriere dell’Università: “Il Ministero dell’Istruzione ha facoltà di smentire, ma è un dato di fatto che l’organizzazione del concorso a cattedra, iniziato oggi con le prime prove scritte, prive di griglie valutative, lascia molto a desiderare e nei prossimi giorni la situazione potrebbe diventare ancora più caotica, qualora dovesse arrivare il via libera dei giudici per l’accesso di tanti candidati illegittimamente esclusi”.
A rincarare la dose ci pensa Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal. “E non essendo state completate le commissioni, in alcuni casi nemmeno in minima parte perché i posti di presidenti e commissari ancora tutti da assegnare, non ci possono essere le griglie o i criteri di valutazione”, fa notare il presidente Anief. “Inoltre – conclude Pacifico – è lo stesso decreto ministeriale n. 95, che regolamenta il concorso, che fa riferimento alla valutazione degli apprendimenti prevista dal Dpr 122/2009, dove appunto si ribadisce l’idea che i docenti devono fornire agli alunni, in maniera chiara e trasparente, su cosa saranno valutati”, annunciando la possibilità di un ricorso. Ed è solo il primo giorno.
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