Alla luce del voto di fiducia alla Finanziaria 2010, la CRUI ha espresso il suo parere in merito alle risorse destinate all’Università. La legge attribuisce alle Università statali 400 milioni di euro a parziale reintegro, per il solo 2010, del taglio di 678 milioni previsto dalla manovra dell’anno scorso e 130 milioni, atenei non statali.
Per quanto superiore alle ipotesi iniziali, e a una prima versione dell’emendamento governativo in materia, l’assegnazione rimane al di sotto del fabbisogno minimo complessivo, indicato dalla CRUI in 500 milioni per le Università statali e in 50 milioni per le Università non statali.
Le Università sono impegnate a gestire con il massimo rigore le risorse a disposizione. Ma deve essere chiaro che, senza fondi integrativi assegnati a breve termine, tenendo eventualmente conto delle eventuali revisioni del carico Irap e dei maggiori introiti già assicurati o che potrebbero ulteriormente derivare dallo scudo fiscale, e senza altre misure compensative, peggioreranno seriamente e, in alcune situazioni in modo irrimediabile, l’efficienza, la qualità e l’equilibrio finanziario degli Atenei.
La CRUI ribadisce, a questo riguardo, la richiesta non più prorogabile di imputare al Sistema sanitario le spese retributive del personale universitario riferito all’assistenza, anche in applicazione del comma 5 dell’art. 8 del decreto legislativo n. 517/1998.
Rispetto a quanto esposto, la CRUI si farà promotrice di un’immediata apertura di un tavolo di confronto con il MiUR e il MEF, al fine di mettere in evidenza il complesso delle esigenze vitali e non sopprimibili del sistema e di individuare le modalità e i canali di intervento.
Inoltre, sottolinea l’esigenza di una più corretta identificazione degli indicatori di valutazione della ricerca e della didattica anche a correzione di quelli utilizzati nell’ultima assegnazione e di ri-considerare le modalità di distribuzione delle risorse ai singoli atenei, l’andamento effettivo dei pensionamenti e del turn over del personale.
Non è d’altra parte pensabile, di fronte al taglio di quasi il 20% sul Fondo di finanziamento degli atenei previsto per il 2011 – i cui effetti porterebbero le Università al tracollo – che si attenda la fine dell’anno prossimo per intervenire, come è appena successo, con emendamenti dell’ultimo minuto alla Finanziaria, in un contesto esposto a tutte le pressioni. E’ pertanto necessario programmare un intervento finanziario mirato al rinnovamento e rilancio del sistema universitario nazionale.
Sul versante privato, gli atenei lamentano una scarsa attenzione alle loro esigenze e chiedono al Governo e al Parlamento una manovra correttiva. Giovanni Puglisi – vice presidente della Conferenza dei rettori, responsabile del Coordinamento nazionale dei rettori delle università non statali aderenti alla Crui e rettore dello Iulm sostiene che la manovra penalizza un sistema universitario di qualità.- e che rappresenta “un atto politico gravissimo di discriminazione verso il sistema accademico privato”.
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