Si chiama “Un manifesto per la nuova scuola” ed è un documento sottoscritto da un gruppo di insegnanti di tutta Italia che ha come obiettivo quello di rilanciare il ruolo culturale, sociale e di crescita umana della scuola dopo l’interruzione dell’attività in presenza causata dalla pandemia.
Tra i promotori ci sono nomi anche nomi illustri del panorama giuridico e accademico italiano, da Alessandro Barbero a Riccardo Bocca, passando per Carlo Ginzburg, Vito Mancuso, Dacia Maraini e Gustavo Zagrebelsky. Il manifesto, che verrà portato all’attenzione del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, chiede di ripartire dalla lezione frontale, quale “strumento di trasmissione e condivisione di conoscenza e passione culturale”. Inoltre, si propone di restituire centralità al processo educativo attraverso il riconoscimento della funzione del docente e dell’importanza della relazione per la crescita umana degli studenti.
Otto sono i punti in cui il manifesto si compone e puntano sul rilancio della scuola come “luogo di relazione e rapporto intergenerazionale, ambito di crescita culturale, di elaborazione e acquisizione”. “Solo attraverso il confronto con i contenuti culturali, la loro elaborazione e acquisizione, a partire da un’approfondita e reale alfabetizzazione, gli studenti potranno diventare cittadini liberi e consapevoli, in grado di contribuire a un autentico progresso della società”, riporta il documento, che pone l’accento anche sul corretto utilizzo degli strumenti tecnologici e didattici e sulla necessità di coinvolgere gli insegnati nelle riforme.
Il manifesto, inoltre, chiede di rivedere l’intero impianto dell’autonomia scolastica, il rapporto tra docenti e studenti e gli strumenti di valutazione della didattica, a partire dai test
Invalsi che il documento chiede di abolire, oltre all’abrogazione degli “inutili percorsi di alternanza scuola-lavoro (ora PCTO), da sostituire semmai con stage sensati e non obbligatori, se e quando ne valga la pena, fuori dall’orario scolastico e su decisione dei consigli di classe”.
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