Un’ora di pausa al giorno e niente notte sui libri: i consigli degli psicologi per tenere lontano lo stress da maturità

Le regole degli esperti per cercare di arrivare con uno stato emotivo sereno al primo grande ostacolo della propria vita da studenti.

Ritagliarsi almeno un’ora al giorno di “stacco” da formule, dizionari e date. E soprattutto, niente studio matto e disperato alla vigilia dell’esame: sono questi alcuni dei consigli su come affrontare tenendo lontano lo stress la maturità che comincia mercoledì 19 giugno. A fornirli sono la dottoressa Alice Jachetta, psicologa-psicoterapeuta con Specializzazione in Psicoterapia Sistemico-Relazionale – Consultorio Antera APS, la dottoressa Vincenza Lopreiato, psicologa-psicoterapeuta con Specializzazione in Psicoterapia   Sistemico-Relazionale  – Consultorio Antera APS e la dottoressa Erica Mancini, psicologa-psicoterapeuta con Specializzazione in Psicologia del Sé e Psicoanalisi Relazionale  – Consultorio Antera APS.

Come si combatte l’ansia da esame?

L’ansia è una reazione naturale di fronte a qualsiasi situazione che si vive come pressante, in questo caso l’esame di maturità.  Esistono delle strategie per gestire l’ansia da esame: 

  • pianificare lo studio ed essere costanti
  • avere fiducia nelle proprie capacità 
  • applicare tecniche di rilassamento
  • condividere le proprie difficoltà e preoccupazioni con le persone vicine

Come dare una giusta valutazione rispetto all’esito dell’esame, da un punto di vista personale, evitando pensieri catastrofici?

L’ansia da esame può proseguire con il continuo pensiero del “come sarà andata”? E’importante:

  • evitare di rimuginare
  • ricordare che non si può controllare tutto
  • evitare di confrontare il proprio esame con quello degli altri
  • provare a distrarsi

Infine, ma non meno importante, è ricordarsi sempre che il proprio valore non dipende dall’esito di un esame. 

Come “allenarsi” nei giorni prima dell’esame?

Definire un “training” valido per tutti sarebbe illusorio e non terrebbe conto delle diversità di approccio di ognuno. È importante crearsi un proprio allenamento, con strategie vincenti sviluppate negli anni. Una “bussola” è sicuramente non strafare, né in uno “studio matto e disperatissimo”, né in un totale lassismo, credendo che ormai sia vano ogni sforzo.

Quali pause durante lo studio possono avere più benefici di altre? 

Ritagliarsi una pausa di un’ora al giorno per dedicarsi ad un interesse o alle relazioni sociali non toglie tempo allo studio, ma aiuta a gestire lo stress, recuperare energie e motivazione. Praticare movimento all’aria aperta e guardare lontano per dare sollievo agli occhi affaticati. Brevi pause di 10 minuti – ogni 50 di studio – che aiutano ad assimilare i concetti e riprendere concentrazione. 

Lo studio di gruppo aiuta?

 Aiuta nel rivedere e consolidare i contenuti appresi separatamente e nell’aiutarsi sugli aspetti più complessi o poco chiari; utile anche per affrontare, sin dall’inizio, la pianificazione e lo studio sostenendosi nei momenti di stallo e di scarsa concentrazione. Importante per la condivisione delle ansie e per la valorizzazione delle risorse individuali che possono essere messe a servizio del gruppo.

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