Mentre i maturandi 2008 sono alle prese con la seconda tranche degli esami di Stato – gli «orali» avviati dalle commissioni subito dopo aver corretto gli elaborati scritti – il ministro di Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini rassicura sulla validità delle prove sostenute. «Di estremi per invalidare gli esami di maturità non ho riscontro» ha dichiarato, in un’intervista radiofonica, la titolare di Viale Trastevere, ammettendo che gli errori nelle tracce non solo ci sono stati, ma sono stati pure “importanti”.
«A parte quello su Montale – ha osservato – anche il testo di inglese era improprio». Quanto ai responsabili, il ministro ha messo sul banco degli imputati soprattutto il meccanismo con il quale si arriva alla definizione delle tracce. Katia Petruzzi, la responsabile della task-force scegli-tracce è stata rimossa all’istante, ma – ha ricordato il ministro – l’ispettrice in questione era già in pensione e «ha generosamente prestato la sua opera» anche quest’anno. È il meccanismo, tuttavia, che va rivisto. Gli errori che hanno costellato le tracce proposte quest’anno, sono dovuti proprio – ha osservato la Gelmini – al sistema con cui vengono selezionati i temi.
«Serve – ha aggiunto – una maggiore collegialità. Credo che il ministero debba avvalersi di professionalità e competenze diverse» per garantire tracce che non solo non contengano errori ma siano anche più corte di quelle attualmente proposte. In ballo però, al momento, c’è anche l’iniziativa del Codacons che ha chiesto al Tar di annullare la validità delle prove scritte alla maturità, limitando il giudizio sugli studenti alla sola prova orale e al giudizio formulato dal consiglio di classe per l’ammissione dei maturandi. Non solo. L’associazione, che è pronta a promuovere una class action, ha anche chiesto al dicastero di viale Trastevere un risarcimento danni pari a 500 euro a studente, per un totale di oltre 248 mln di euro. Ma su quest’ultima questione il ministro ha qualche perplessità.
La strada del risarcimento non le sembra percorribile e quand’anche ci fosse questa possibilità, vista la situazione economica in cui versa l’intero settore dell’istruzione – dalla scuola alla ricerca – non ci sarebbero le risorse sufficienti. Senza contare che se esiste un danno «non è per gli studenti ma soprattutto per l’immagine del Ministero». «Non credo – ha concluso il ministro – che l’errore su Montale abbia potuto compromettere la prova sostenuta dagli studenti».
Intanto, si va avanti con l’esame. Le commissioni stanno procedendo (non c’è un’unica data per l’avvio degli «orali») ai colloqui che vertono su argomenti di interesse multidisciplinare riferiti ai programmi e al lavoro didattico realizzato nella classe durante l’ultimo anno di corso e possono essere avviati con la discussione della cosiddetta «tesina» (presentata anche in forma multimediale) preparata dallo studente.
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