
L’indagine della nostra redazione svela i retroscena dell’iniziativa del Governo. Consulenze e costi di gestione troppo alti, registrazioni annullate e il pericolo della presenza delle organizzazioni criminali
Non meno di mille euro per aprirla, senza considerare le consulenze, non proprio accessorie, di notaio e commercialista. Non vanno poi dimenticate le spese di gestione e un’eventuale modifica del progetto.
A fare i conti in tasca agli under 35 è stata l’inchiesta delCorriere dell’Università Job – pubblicata all’interno del numero di settembre “Srl ad un euro, La Grande Bufala” – da domani nelle edicole di Roma, Milano e Napoli in un formato completamente nuovo – che ha portato alla luce alcuni aspetti non troppo chiari della nuova iniziativa del Governo.
«Ho provato ad aprirla – spiega un ragazzo di 35 anni in un’intervista in esclusiva al mensile – ma la Camera di Commercio mi ha risposto che ad oggi è impossibile costituirla». E se, invece, l’idea non fosse sostenibile? Per modificarla e renderla dunque progetto – svela l’inchiesta – occorre la consulenza del notaio stesso, e rispetto a questa ipotesi il Governo non impedisce ai detentori del sigillo di “batter cassa”.
C’è poi chi – dalle pagine del Corriere – non nasconde timori su possibili infiltrazioni malavitose. «Il nuovo soggetto giuridico farà gola soprattutto alle organizzazioni criminali, in grado di aprire e chiudere società nuove e dunque poco esposte al rischio di essere controllate», spiega un notaio.
Il giornale in edicola domani a Napoli, sabato a Roma e lunedì a Milano