Oggi, a partire dalle 10 del mattino, ci saranno le votazioni finali sulla riforma della scuola alla Camera dei Deputati. Dopo il nulla di fatto di ieri, condito da non poche polemiche dentro e fuori l’aula, oggi sarà il giorno dell’approvazione del DDL La Buona Scuola.
“Sono soddisfatta per il dibattito in Aula – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ai microfoni dell’ANSA – Il dibattito si è concentrato sugli stessi temi rispetto alla prima fase con toni meno aspri. Le posizioni espresse sono state mantenute e da parte della maggioranza e del governo si è fatta chiarezza sul piano assunzionale, anche se questo ddl fa di più e di meglio rispetto a questo piano che pure è straordinario”.
“Il nostro impegno – ha aggiunto Giannini – lo abbiamo assunto in aula sulla regolarità dei processi relativi a questo piano. Non è né banale, né scontato e semplice rispettare questo impegno anche a livello di calendario, si conferma la serietà del governo. Ai molti onorevoli intervenuti in merito alla richiesta di un piano pluriennale per le assunzioni rispondo che il nostro piano si chiama concorso. Vogliamo aprire da subito questo canale che prevede un riconoscimento per la categoria e che è lo strumento necessario”.
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I numeri
Oltre 100 mila assunzioni: questa la promessa del duo Renzi-Giannini per rilanciare il mondo dell’istruzione. Oltre ai circa 22 mila docenti immessi ogni anno per il consueto turn over e ai circa 11 mila previsti dal Piano Carrozza, il decreto denominato La Buona Scuola prevede di immettere 55 mila nuovi insegnanti, da assumere entro ottobre 2015 (ma il cui contratto avrà decorrenza fiscale a partire dal 1° settembre 2016). A questo link le modalità di assunzione dei nuovi docenti.
Le proteste
Una riforma che non piace a docenti e sindacati. I primi puntano il dito soprattutto al nuovo ruolo dei dirigenti scolastici, i quali avranno maggiori compiti di valutazione e premiazione nei confronti degli insegnanti, ma che, soprattutto, potranno chiamare direttamente, senza dover bandire un concorso pubblico, il nuovo personale accademico.
Sotto la lente d’ingrandimento anche la chiusura delle graduatorie ad esaurimento, uno degli strumenti ideati dal Governo per eliminare il sistema del precariato che ha creato un enorme esercito di professionisti (lo stesso ministro Giannini parlò, al momento del suo insediamento, di 550 mila precari della scuola) in attesa di una cattedra. Infine l’esclusione dalle assunzioni dei docenti con il titolo magistrale e di una buona fetta di abilitati tramite Tfa, i costosi corsi di formazione necessari, fino ad oggi, ad accedere al mondo dell’istruzione.
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