Resta la lotteria dei test d'ingresso

test_ingresso2.jpgChissà quanti maturandi dal curriculum brillante – e in odore di 100-e-lode – già pregustavano i 25 punti di bonus messi loro a disposizione dal decreto interministeriale Mussi-Fioroni (varato a gennaio scorso) che prevedeva un premio per i più meritevoli che si accingevano a sostenere i famigerati test d’accesso alle facoltà a numero chiuso. Invece rimarranno a bocca asciutta, almeno per quest’anno: il 30 maggio scorso, infatti, il governo Berlusconi ha approvato un decreto legge che “congela” il premio e lascia la situazione immutata.

Nel 2008, dunque, le regole per accedere alle facoltà a numero programmato non cambieranno: sarà con il test a risposta multipla che i ragazzi si giocheranno le loro chance per riuscire ad entrare. Un sistema che, negli anni, si è rivelato molto spesso “aleatorio” quando non truffaldino, come dimostrano le cronache recenti: le inchieste aperte dalla magistratura, le fughe di notizie, le domande poste in modo errato.
Il provvedimento dell’esecutivo, peraltro, sembra andare in controtendenza rispetto alla logica della “meritocrazia”, fortemente sostenuta – in più occasioni – da autorevoli esponenti della maggioranza di governo. In pratica, stando così le cose, chi si presenta a sostenere il test d’ingresso avendo in dote una carriera scolastica inappuntabile non beneficerà di alcun vantaggio in termini di valutazione. Insomma: tutti insieme ai blocchi di partenza nella corsa per conquistarsi un posto al sole.
Chi si è sempre battuto contro il decreto Mussi-Fioroni, come ha appreso la notizia? L’Udu (Unione degli Universitari), ha accolto “con sollievo” il congelamento del provvedimento in questione. Però precisa che: “Non possiamo ritenere questa decisione sufficiente: non è chiaro se si tratti semplicemente di una misura provvisoria. Per questo chiediamo al ministro Gelmini di esprimersi chiaramente sul futuro di questo decreto, se intenda applicarlo già a partire dal successivo anno accademico oppure se intenda agire in maniera differente, lasciando immutato l’attuale sistema dei test d’ingresso o introducendo nuove modifiche”.
Manuel Massimo

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