Papa Francesco, oggi un minuto di silenzio nelle scuole

Scoppia la polemica riguardo la laicità della scuola. Ma la disposizione non è un obbligo

Oggi alle 10:00 è previsto un minuto di silenzio nelle scuole italiane per Papa Francesco, questo quanto disposto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. La disposizione, che sarebbe dovuta essere attuata il 26 aprile è stata spostata per la chiusura delle scuole in quel giorno. Ma in molti non gradiscono questa richiesta, che appunto è tale e non è un obbligo. C’è chi fa osservare che lo stato italiano si professa laico: quindi non si dovrebbe fare un minuto di silenzio per il capo della Chiesa Cattolica.

Altri invece, credenti o meno, credono che si tratti comunque di un gesto di rispetto per una figura storica che lascerà sicuramente una grande eredità. Durante i funerali sono stati oltre 50.000 i fedeli presenti all’interno di Piazza San Pietro. Il massimo consentito dal piano di sicurezza per la gestione dei grandi eventi seguito e coordinato in questo momento dalla questura. Nell’area adiacente a via della Conciliazione ci sono state invece circa 100.000 persone pronte ad assistere ai funerali di Papa Francesco attraverso una dozzina di maxi schermi installati in luoghi strategici soprattutto in direzione del rione Prati. All’interno dell’area di sicurezza della Santa Sede sono giunte 140 delegazioni di paesi stranieri compresa quella del presidente americano Donald Trump.

Omelia del cardinale Battista Re: “La Chiesa è una casa per tutti”

Dopo circa quaranta minuti dall’inizio della celebrazione ha preso la parola il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, per l’omelia. Re ha parlato della “scelta di un programma e di uno stile”, già dal nome “Francesco”. Il prelato ha definito il Papa come “desideroso di essere vicino a tutti, con attenzione alle persone con difficoltà, gli emarginati, è stato un Papa in mezzo alla gente, con cuore aperto verso tutti, attento al nuovo che emergeva nella società con carisma dell’accoglienza e dell’ascolto e la convinzione che la Chiesa è una casa per tutti, con le porte sempre aperte”.

“In contrasto della cultura dello scarto ha parlato della cultura dell’incontro, della solidarietà. Con forza ha ricordato che apparteniamo tutti alla stessa famiglia umana e che nessuno si salva da solo. Ha più volte implorato la pace perché la guerra, diceva, è solo morte di persone, distruzione di case, ospedali e scuole. La guerra lascia sempre il mondo peggiore di come era prima”. “Il Papa Francesco diceva sempre di pregare per lui. Ora, caro Papa Francesco, chiediamo a te di pregare per noi e ti chiediamo di benedire la Chiesa, il mondo intero”, ha concluso.

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