Tra gli studenti dell’Istituto tecnico agrario “Duca degli Abruzzi” di Padova, Angelo Martiniello potrebbe sembrare uno di loro. Ma a 24 anni è il più giovane professore di ruolo della provincia, come riporta Il Messaggero. Originario di Benevento, ha superato il concorso nazionale a soli 22 anni e si è trasferito in Veneto, dove ora insegna come docente di sostegno.
Angelo è al suo secondo anno di insegnamento nella scuola padovana, ma può già contare su tre anni complessivi di esperienza in classe. Racconta di aver scelto questa professione ispirato dalla madre, anche lei insegnante e da sempre attenta ai temi legati alla disabilità. Crescendo con questo esempio in casa, ha sviluppato una sensibilità che lo ha portato a fare una scelta precisa e consapevole: dedicarsi ai ragazzi con bisogni educativi speciali.
Il trasferimento a Padova non è stato facile, ma Angelo ha affrontato il cambiamento con determinazione. La giovane età non si è rivelata un ostacolo. Anzi, sottolinea come spesso rappresenti un punto di forza nel rapporto con gli studenti. Racconta che capita ancora di essere scambiato per uno di loro, ma i colleghi più esperti lo hanno accolto con stima e rispetto fin dall’inizio. A scuola, dice, l’età passa in secondo piano: ciò che conta è la passione e la capacità di costruire un dialogo autentico con i ragazzi.
Martiniello evidenzia però l’importanza di mantenere equilibrio e professionalità. L’empatia e la confidenza non devono mai trasformarsi in ambiguità nei ruoli. Gli studenti devono sapere di potersi fidare, ma anche riconoscere nei docenti un punto di riferimento chiaro e autorevole.
La sua testimonianza rappresenta una boccata d’ossigeno per il mondo della scuola, spesso alle prese con la mancanza cronica di docenti di sostegno. Angelo lo conferma: l’inserimento non è semplice, ma con passione e dedizione è possibile costruire un percorso solido e gratificante. Intende restare a Padova, dove si è ormai integrato nella comunità e nella vita cittadina. Sente di aver trovato il suo posto, sia come insegnante sia come uomo.
Il suo cammino, raro per determinazione ed età, mostra che anche un giovane può fare la differenza nel sistema scolastico italiano. Ogni giorno, Angelo contribuisce a trasformare il futuro di uno studente alla volta.
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