Partono oggi, martedì 8 settembre, i test d’accesso ai corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia. Più di 60.000 studenti saranno impegnati a partire dalle 11, in un quiz che prevede 60 domane per 100 minuti a disposizione.
Le associazioni studentesche non ci stanno, e annunciano mobilitazioni in tutta Italia.
Questa notte LINK Coordinamento Universitario, l’Unione degli Studenti e la Rete della Conoscenza hanno voluto portare direttamente al Ministero la protesta, con un blitz sulle scale di viale Trastevere.
“Mentre aspettiamo di conoscere quelle che saranno le intenzioni di riforma dell’Università da parte del governo Renzi” dichiara Alberto Campailla, portavoce di Link – “ci troviamo ad assistere ancora una volta ad un test assolutamente iniquo, che, nonostante le promesse del Ministro, va a confermare la tendenza ad una progressiva chiusura dei corsi universitari, con un’ulteriore riduzione dei posti a cui abbiamo assistito quest’anno”
“Così come con la Buona Scuola abbiamo visto l’attuazione di un modello formativo totalmente subalterno all’attuale modello di sviluppo” accusa Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – “così il rafforzamento delle restrizioni all’accesso dei corsi universitari ci dimostrano come il sistema di formazione universitaria oggi stia recependo passivamente quelle che sono state le politiche recessive attuate negli scorsi anni in materia di welfare”
“Se questa situazione nei prossimi anni non dovesse mutare, nei prossimi anni vedremo uno squilibrio pesantissimo tra pensionamenti nel settore medico e l’ingresso di giovani specializzandi” – attacca Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza – “andando a ledere direttamente un diritto fondamentale come quello alla salute. Non possiamo accettare che di tale questione si faccia una discussione meramente finanziaria, con la previsione di altri tagli da parte del governo Renzi nella Legge di Stabilità”.
Dichiara Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell’Unione degli Universitari: “Dalla nostra indagine sui dati ministeriali e degli Atenei, emerge chiaramente che i corsi a numero chiuso, nazionale o locale, continuano a crescere. Ormai quasi la metà dei corsi di laurea di tutta Italia sono ad accesso programmato, ma nel frattempo le nostre Università perdono migliaia di iscritti ogni anno, come abbiamo denunciato nei mesi scorsi. E’ un paradosso tutto italiano: perdiamo iscritti e immatricolati di continuo, e invece di cercare di recuperarli, allarghiamo il numero chiuso e impediamo il libero accesso ai corsi. E questo in barba agli obiettivi europei di aumentare il numero dei giovani laureati fino al 40%, quando siamo fermi al 20%. Anche oggi come ogni anno torniamo a mobilitarci contro i numeri programmati, per ribadire la necessità di una revisione totale del sistema di accesso e chiedere un forte cambiamento nelle politiche sull’università, che rimetta al centro il diritto allo studio”.
Prosegue Alberto Irone, Portavoce della Rete degli Studenti Medi “Ripensare il sistema dei test non è sufficiente: è indispensabile fare un ragionamento strutturato che parta da maggiori investenti sull’orientamento. Sempre più studenti, infatti, si trovano a intraprendere un percorso universitario che poi si rivela sbagliato o decidono di non andare all’università, non avendo comunque ben chiaro cosa scegliere per il proprio futuro. Scuola e Università non sono due percorsi scissi: combattere il calo di iscritti all’università e la dispersione dopo il primo anno di studi parte necessariamente da una riforma del percorso di studi superiore. Fare la riforma dei cicli, insieme ad una seria strutturazione dell’orientamento universitario, da fare nel quarto e quinto anno di scuola superiore, permette una scelta del percorso universitario molto più consapevole e motivata”.
Le iniziative di protesta si terranno in tutti i principali poli universitari del paese: Roma, Napoli, Milano, Torino, Bologna, Bari, Salerno, L’Aquila, Campobasso, Pisa, Siena, Ferrara, Padova, Udine e Trieste. Dalle 8 del mattino saremo davanti alla sede di Medicina a Roma.
Questa notte a Roma flash mob di protesta di fronte alla sede del MIUR.