Si prospettata un autunno più caldo del solito sul fronte delle manifestazioni sudentesche. Venerdì tredici ottobre ci sarà una manifestazione nazionale e uno sciopero contro l’alternanza scuola-lavoro. Spese richieste agli studenti, abusi subiti durante l’alternanza, percorsi differenti al proprio percorso di studi. Queste sono soltanto alcune delle problematiche più recenti che affliggono il mondo dell’istruzione, poi ci sono quelle strutturali del finanziamento all’istruzione ridotto al contagocce che non riesce ad essere volano per una vera ripresa economica. “Sono anni che chiediamo una legge che dia forza al direitto allo studio e all’accesso all’istruzione – dichiara Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti (Uds) – Porteremo nei prossimi mesi alcune proposte di leggi regionali, soprattutto in materia d’edilizia scolastica, perché bisogna affrontare strutturalmente il problema della messa in sicurezza delle scuole”.
Manifestazione, quella di venerdì, che si tramuterà anche in sciopero di alternanza scuola-lavoro, uno dei tempi caldi della mobilitazione. “I dati del nostro monitoraggio di maggio parlano chiaro – continua Francesca – a fronte di un campioni di 15 mila studenti, il 57% ha dichiarato che non è stato rispettato il proprio percorso di studi, il 38% ha dovuto sostenere spese di spostamento anche di 500 euro”. L’obbligatorietà del percorso, introdotto con la legge 107, consta di 200 ore di attività in azienda per i liceali e 400 per gli studenti iscritti nei tecnici e professionali da completare nell’arco dell’ultimo triennio di studi. “Abbiamo chiesto fin dall’inizio uno statuto degli studenti in alternananza che prevedesse diritti e doveri. Ad oggi ancora non sappiamo cosa contenga effettivamente la Carta dell’alternanza prevista dalla legge”. Il documento che dovrebbe chiarire molti aspetti del percorso era stata annunciata dalla Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ma ancora non attuata. Inoltre gli studenti fanno sapere che “non è previsto ad oggi un passaggio di questo importante regolamento, previsto tra l’altro dalla legge 107, nel Forum nazionale degli studenti”.
Durante questi due anni di alternanza molte sono state le proposte, e molti gli abusi: “Ad iniziare dai duecento studenti che sono stati fatti lavorare all’Ilva di Taranto – ricordano – non bisognerebbe includere nei percorsi di alternanza quelle aziende che inquinano, oppure che non abbiano il certificato antimafia”. E poi i continui abusi, non solo lavorativi, come è accaduto alle quattro studentesse di Monza. “Qual è stata la formazione per gli studenti che, sempre a Taranto, hanno avuto il compito di togliere la vernice da una nave della Lega Navale?”, affermano. I casi di certo non mancano, basti pensare a quello di Milano dove un istituto ha mandato gli studenti in Sardegna in un centro turistico che aveva licenziato il proprio personale per far posto a quello gratuito. Per farsi sentire gli studenti hanno ideato uno “sciopero alla rovescia”: manifestazioni in tutta italia davanti a quelle aziende che hanno sfruttato i loro colleghi. Inoltre a Roma l’Unione degli studenti ha indetto uniziativa artistica ad Anagnina, alle ore 15.00 presso la Biblioteca Raffaello, dove verranno disegnati dei murales per “esprimere la propria creatività” e colorare le pariferie troppo spesso dimenticate.
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