“Insegnante a chiamata diretta offresi! Bella presenza, automunito, esperto in cornicette, I spic inglish”. I docenti di Bologna si sono messi in posa per esprimere la propria contrarietà alla Buona Scuola di Renzi, il programma di riforma che, oramai, è arrivato in Parlamento.
Il primo autoscatto è nato quasi per gioco, racconta il maestro Fabio Campo, dalla storia scuola elementare Longhena, sulle colline di Bologna. Da lì è nata l’idea di un vero e proprio book fotografico per contestare la chiamata diretta dei presidi, una proposta che già i sindacati hanno appellato come “inammissibile e incostituzionale”.
Nel tempo le foto postate su Facebook si sono moltiplicate, tutte corredate da scritte ironiche e provocatorie: “Media presenza, esperta in lavoretti di Natale e Pasqua”, “esperta in confisca giochi e figurine”, “esperta in rapporti scuola-famiglia”.
“Un po’ come le modelle e i modelli che hanno un loro book, abbiamo pensato di farcelo anche noi per trovare lavoro: se i presidi dovranno scegliere sarà necessario”, commenta a Repubblica Fabio Campo, autore delle fotografie. “Ovviamente è un gioco, un modo ironico per far capire quello che potrebbe succedere se passa un simile provvedimento che giudichiamo molto pericoloso: in base a cosa saranno chiamati gli insegnanti? Il potere affidato ai dirigenti scolastici è eccessivo, si creeranno scuole di serie A e serie B. Volevamo far capire la nostra contrarietà. Il nostro è un disagio diffuso. Insegnanti di altre scuole si stanno offrendo per altre foto. Manderemo il book a Renzi”.
“Più che una protesta è un modo sensibilizzare l’opinione pubblica – continua Campo. Le nostre opinioni sono contrarie su molte voci della Buona scuola e le riportiamo nelle sedi proprie, nei collegi dei docenti”.
Ecco le foto dei professori
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