Qual è l’idea di scuola, secondo Lucia Azzolina, il nuovo Ministro dell’istruzione? Oggi è attesa la sua nomina ufficiale. Mentre era Sottosegretario, Lucia Azzolina si è occupata di diversi argomenti, che messi insieme lasciano intuire la sua idea di scuola. In questo articolo li elenchiamo brevemente.
L’idea di scuola secondo Lucia Azzolina
“Tutti, anche a chi non ha grandi possibilità economiche, deve poter raggiungere i gradi più alti degli studi“: questo il messaggio su Facebook il giorno della sua nomina a Sottosegretario Miur. “La scuola non è un onere per lo Stato, è un investimento, è formare menti pensanti, cittadini e non sudditi, è il nostro futuro più bello.”
Il decreto scuola entrato oggi in vigore, per Lucia Azzolina è solo un punto di partenza e non di arrivo.
Classi pollaio: aveva presentato uno specifico progetto di legge, poi arenato, che prevedeva un massimo di 22 alunni per classe, elevabile fino a 23. In presenza di alunni con disabilità, il numero massimo scende a 20.
Docenti di sostegno: “Voglio lavorare per aumentare il numero degli insegnanti di ruolo sul sostegno, trasformando parte di quelle cattedre che oggi sono instabili, ovvero destinate alle supplenze, il cosiddetto organico di fatto, in cattedre di diritto, stabili” aveva spiegato il neo ministro ad ottobre.
Innovazione e stabilità: “Ora dobbiamo costruire una visione nuova di scuola. Stabilità, innovazione sostenibile, inclusione, devono essere le nostre parole chiave. Stabilità perché se le norme che muovono il sistema cambiano di continuo la scuola non va avanti, ma arranca. Servono regole chiare. Innovazione perché la scuola deve stare al passo con i tempi. Non ci saranno rivoluzioni calate dall’alto: metteremo a frutto le tante pratiche già esistenti e messe in campo dai nostri stessi insegnanti. Ogni cambiamento deve essere sostenibile e non creare stress al sistema, questa sarà la linea guida. Dobbiamo poi includere di più, facendo in modo che, come richiede la Costituzione, all’articolo 34, la scuola sia veramente aperta a tutti”.
Abilitazione: “Penso a una laurea triennale per imparare i fondamenti della disciplina A cui aggiungere una laurea specialistica abilitante per chi decide di insegnare. Per me è inconcepibile iniziare a insegnare a 50 anni. Ma serve un percorso certo per arrivarci”.
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