La maturità salvata dai vecchi prof: il 15% dei commissari d’esame è già in pensione

La rinuncia last minute di molti docenti lascia spazio a quelli che hanno lasciato l’insegnamento già da tempo. Oggi, intanto, saranno decise le date per gli orali.

Mercoledì, quando suonerà la prima campanella della maturità 2024, la probabilità che gli studenti si trovino davanti un loro vecchio prof andato in pensione già da qualche anno è piuttosto alta. Già, perché i docenti pensionati andranno in soccorso degli esami di maturità: il 10-15% dei commissari d’esame, infatti, verrà pescato tra coloro che, andati in pensione da non più di 3 anni, hanno fatto domanda come commissari o presidenti di commissione. I numeri arrivano dall’Associazione nazionale presidi e dall’Ufficio scolastico regionale del Lazio.

L’ufficialità è attesa per oggi quando verranno anche individuati e definiti gli aspetti organizzativi delle attività previste durante i giorni dell’esame, in particolare, la data di inizio dei colloqui per ciascuna classe e, in base al sorteggio, l’ordine di convocazione dei candidati. Come ogni anno c’è il timore di defezioni tra i commissari d’esame e già in questi giorni gli Uffici scolastici regionali hanno aperto le iscrizioni per i docenti supplenti che intendono far parte delle commissioni d’esame proprio per fronteggiare le rinunce che sono attese numerose anche quest’anno da parte dei professori di ruolo. Alcuni Usr, come quello del Lazio, hanno aperto le iscrizioni per le supplenze anche ai pensionati, come prevede la normativa nazionale.

“Ci sono state diverse candidature tra i docenti pensionati e quasi tutte saranno utilizzate per le sostituzioni, rappresentano circa il 10% del totale nella nostra regione” spiega Paola Sabatini, dirigente Usr Lazio. Le lamentele principali dei commissari designati riguardano l’assegnazione in scuole molto distanti tra loro all’interno dello stesso Comune, senza riconoscimento di rimborsi per gli spostamenti, e i compensi rimasti fermi dal 2007 che vanno dai 1249 euro lordi per i presidenti ai 911 euro per i commissari esterni, con maggiorazioni in base alle distanze da percorrere. Per i commissari interni il compenso è di 399 euro lordi.

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