Per molte settimane ha monopolizzato le pagine di tutti i giornali e i palinsesti delle principali reti televisive, poi quasi più nulla: notizie col contagocce in attesa del processo. Oggi il delitto della studentessa inglese Meredith “Mez” Kercher – assassinata a Perugia il 2 novembre scorso – è tornato nuovamente agli onori delle cronache: presso il Palazzo di Giustizia di Perugia si è tenuta, infatti, l’udienza preliminare nei confronti dei tre accusati dell’omicidio di Mez, l’americana Amanda Knox, l’italiano Raffaele Sollecito e l’ivoriano Rudy Guede. All’esterno del tribunale si è raccolta una folla di curiosi, massiccia anche la presenza della stampa.
Le accuse. “Omicidio” e “violenza sessuale” in relazione alla morte di Mez, avvenuta a Perugia in un appartamento di via della Pergola nella notte tra l’1 e il 2 novembre scorso: sono queste le accuse nei confronti di Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede. I tre sono tutti attualmente detenuti: vennero arrestati dalla Squadra mobile di Perugia e dallo Sco della Polizia il 6 novembre scorso. I tre hanno comunque sempre respinto ogni addebito. La studentessa inglese, 22 anni, venne uccisa con una coltellata alla gola mentre si trovava nel capoluogo umbro per studiare.
Parte civile. I familiari di Meredith Kercher sono giunti a Palazzo di Giustizia a Perugia per costituirsi parte civile nell’udienza preliminare nei confronti dei presunti responsabili dell’omicidio. Il padre, la madre e la sorella di Mez – accompagnati dal console britannico Moira McFarlane e dal loro legale – non hanno rilasciato dichiarazioni. Stesso atteggiamento dei pubblici ministeri Giuliano Mignini e Manuela Comodi.
L’assenza di Sollecito. Sono arrivati al Palazzo di Giustizia a bordo di due cellulari della Polizia penitenziaria e sono stati fatti entrare da un ingresso secondario Rudy Guede e Amanda Knox. Assente invece il terzo imputato, lo studente pugliese Raffaele Sollecito, attualmente detenuto presso il carcere di Terni, ha preferito non prendere parte a questa prima udienza. Presente in aula il suo nutrito team di legali capitanato da Giulia Bongiorno e composto anche da Luca Mauri e Marco Brusco.
La copertura mediatica. Sono oltre un centinaio i giornalisti, fotografi e teleoperatori presenti oggi al Palazzo di Giustizia di Perugia: appartengono a numerose testate italiane e straniere. Tra loro molti cronisti dei principali giornali inglesi. Ci sono inoltre le troupe di network americani quali Cnn e Abc. Alla stampa è stato consentito oggi l’ingresso nel Palazzo di Giustizia: l’area antistante l’aula dove si svolge l’udienza è stata però interdetta con transenne che bloccano i corridoi. I varchi sono controllati da polizia e carabinieri.
Manuel Massimo
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