Oggi l’Unione degli Studenti sarà in piazza assieme ai sindacati per promuovere “La cultura in piazza”, un’iniziativa a livello territoriale con fiaccolate e cortei che avranno luogo contemporaneamente in tutte le principali città italiane. Gli studenti prevedono nuove mobilitazioni anche in occasione della fine dell’anno scolastico
“Questo ddl va bloccato e riscritto radicalmente da chi vive la scuola ogni giorno perché questo impianto non serve al Paese,” – dichiara al Corriere dell’Università Danilo Lampis, coordinatore nazionale Unione degli Studenti – “Non risponde al 17,6% di dispersione scolastica, alla situazione di chiusura delle scuole al territorio, all’incapacità economica di realizzazione di un piano dell’offerta formativo completo. Si risponde ad una scuola dilaniata dalle riforme degli ultimi anni, lasciando le scuole a se stesse, chiedendo loro di diventare “imprenditrici” per autopromuoversi, di recepire fondi dal territorio, di chiedere alle famiglie contributi volontari. Il risultato è solo quello di inasprire le disuguaglianze già oggi ben visibili. Auspichiamo che in Senato ci sia uno scatto di sincera democrazia per fermare questa corsa che puzza di autoritarismo e presunzione!”
“Nonostante la retorica del premier Renzi, questa riforma per noi non presenta nulla di innovativo per la scuola italiana.” – continua l’UdS – “In questo ddl invece non c’è nulla di pensato a livello pedagogico, ma solo modifiche gestionali della scuola che la renderanno una azienda e andranno a ledere ancor più l’idea di scuola come comunità educante, introducendo meccanismi malsani di competizione. Bisogna invece partire dalle priorità che noi studenti abbiamo portato in piazza negli ultimi mesi ed abbiamo scritto nella nostra proposta Altrascuola: il diritto allo studio, approvando una la legge nazionale oggi inesistente, finanziamenti certi sui fondi ordinari, una riforma dei cicli e dei programmi didattici, l’innalzamento dell’obbligo scolastico, una riforma del sistema di valutazione e la promozione di una alternanza scuola-lavoro di qualità che non sia strumento di precarizzazione precoce fin dai banchi di scuola.”
“Renzi e Giannini ripetono di aver aperto al dialogo ma non è assolutamente vero.” – conclude lapidario l’UdS – “Se lo avessero davvero fatto si sarebbero resi conto che le proposte di studenti, docenti e genitori sono molto più valide di quelle del Governo. Continueremo a mobilitarci per mettere al centro le reali necessità di chi vive la scuola ogni giorno e supporteremo lo sciopero degli scrutini proposto dagli insegnanti. Non ci fermeremo!
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