Riforma forense: l'Ordine apre

togheok_56685.jpgUn primo passo verso l’ascolto è stato fatto. L’appello di un serio confronto tra studenti, praticanti, istituzioni accademiche e forensi – lanciato dagli Studenti Democratici della Facoltà di Giurisprudenza de la ”Sapienza”, la Rete Degli Studenti (RDS) di Roma3 e gli Studenti in Movimento di ”Tor Vergata – è stato accolto da Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense (CNF), e tra i principali redattori della bozza della riforma ora trasfusa nel ddl Mugnai.
Della riforma così se ne parla e se ne è parlato giovedì alla Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza durante un incontro organizzato per discutere i punti più caldi di un testo per l’accesso alla carriera forense, che secondo i baby avvocati bloccherebbe l’ingresso a molti praticanti. Un dibattito che ha visto anche un cambiamento di rotta e di apertura da parte di Guido Alpa.
Prima una prolusione sulla necessità di regolamentare la professione e poi una breve spiegazione sulle proprie intenzioni. Al microfono – il presidente – ha ribadito più volte il suo intento di voler tutelare e non colpire gli studenti e i praticanti senza un concreto supporto economico alle spalle. Il pericolo, infatti, secondo gli Studenti Democratici è che possa profilarsi nella riforma una selezione degli aspiranti su base economica, tramite maggiori spese e incombenze professionali.
Poi si passa a snocciolare una serie di numeri sugli avvocati presenti oggi in Italia e un confronto con gli altri Paesi Europei. I dati, infatti, fanno un po’ paura specialmente quando sul tavolo sono comparsi gli ultimi rapporti sulla professione: in Italia sono circa 200 mila gli iscritti all’ordine forense, in Francia 47 mila.
Ma l’intento di un dietro front da parte degli studenti e futuri praticanti è fallito. L’immagine è piuttosto quella di un ordine forense diviso, dove alcuni relatori plaudono alle battute dei ragazzi e si schierano contro una riforma “che deve essere rivista in molte sue parti”.
A fare dietro front, invece, è stato proprio Alpa che, a conclusione del dibattito, ha dichiarato di non avere alcuna “solidarietà politica” nei confronti del Governo dicendosi “disposto a recepire proposte di modifica alla riforma” contenuta nel disegno di legge 1198”.
Al presidente del Cnf ha fatto eco Julian Colabello, promotore dell’incontro. “Ribadiamo il nostro intento di non fermarci – ha dichiarato – costringendo al confronto chi finora pensava di poterne fare a meno. Nessuno può prescindere dalla tutela delle nuove generazioni e delle pari opportunità”.

Anna Di Russo

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