Copenmind 2008 è la rassegna internazionale della ricerca, della tecnologia e dell’innovazione in programma a Copenhagen (Danimarca) dall’1 al 3 settembre. Al suo esordio la manifestazione vedrà coinvolte circa 120 università e 4 mila aziende provenienti da tutto il mondo, e già si preannuncia come luogo di scambio globale università-industria pensato per favorire il trasferimento tecnologico e la creazione di partnership per la ricerca.
Lo scopo è quello di offrire nuove spunti di ricerca attraverso l’esposizione di progetti riguardanti i campi più disparati: cambiamento climatico, inquinamento atmosferico, trattamento di aria, acqua e rifiuti, agricoltura, suolo, risparmio energetico. Tema centrale di questa prima edizione pertanto sarà Cleantech, ovvero le tecnologie in grado di coniugare la crescita economica dell’industria con la sua sostenibilità ambientale.
L’Università degli Studi di Udine parteciperà all’evento con ben quattro progetti: la produzione di piastrelle con polveri ricavate da scarti industriali (acciaierie, cartiere, inceneritori) e altri rifiuti (coordinatore Stefano Maschio del dipartimento di Scienze e tecnologie chimiche); lo sviluppo di un nuovo processo per la produzione di bio-olio da alghe integrato in un sistema di produzione energetica in cogenerazione (coordinatore Gioacchino Nardin del Centro interdipartimentale per la formazione e la ricerca ambientale).
Ancora, saranno presentati processi e impianti per la riduzione dell’azoto dal letame, la combustione di pollina per la produzione di energia elettrica e l’evaporazione del percolato (coordinatore Roberto Chiumenti del dipartimento di Scienze agrarie e ambientali); il fitorisanamento e la bonifica di suoli contaminati mediante piante (coordinatore Giuseppe Zerbi del dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali).
Convegni, conferenze e seminari arricchiranno l’evento.
Già presenti in calendario i contenuti dei prossimi appuntamenti, con un’edizione 2009 dedicata alla questione energetica e quella del 2010 rivolta interamente alla salute.
Manuel Massimo
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