Droghe sintetiche, alcol e azzardo: ecco i rischi per i giovani italiani ai tempi della pandemia

Lo rivela l’indagine dell’European School Survey Project. Boom per le Nuove Sostanze Psicoattive. La ministra Dadone: “Servono ristori per i giovani”.

Alcol, nuovi stupefacenti (di facile reperibilità grazie al dark web) e scommesse: sono questi i rischi a cui sono più esposti i giovani italiani almeno secondo la fotografia scattata dall’indagine ESPAD Italia, European School Survey Project, elaborata dal CNR e che è stata mostrata durante l’audizione della ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone all’interno della Commissione parlamentare per l’infanzia. Alle tradizionali dipendenze da sostanze stupefacenti e alcol si sono aggiunte per i giovani nel corso degli ultimi anni le dipendenze alimentari e i disturbi di percezione di sé, fortemente collegati alla distorsione della propria immagine anche a causa di modelli estetici e comportamentali sempre più influenti e veicolati soprattutto dai social network.

Le droghe

Il mondo delle sostanze stupefacenti si è evoluto e modificato. Sembrano essere molto in voga tra i giovani le cosiddette NPS-Nuove Sostanze Psicoattive: droghe sintetiche, create in laboratorio e difficili da identificare anche per le loro caratteristiche velocemente modificabili. Il digitale e lo spazio web, soprattutto quello sommerso, il dark e il deep sono luoghi virtuali utilizzati, anche per reperire prodotti illeciti, il più delle volte sconosciuti. E questo il nuovo mercato delle sostanze psicoattive si integra a quello tradizionale: così alle bevande alcoliche, al tabacco e alla cannabis, ma anche alle note cocaina, eroina, amfetamine e allucinogeni, si affiancano le nuove sostanze, ma anche psicofarmaci, semi e piante. “Le NPS hanno dimostrato di avere una forte attrattiva tra i più giovani – ha spiegato la ministra Dadone – tanto che il 9,5% degli studenti riporta di averle utilizzate almeno una volta nella vita. Per la maggior parte si è trattato di cannabinoidi sintetici, comunemente conosciuti come ‘spice’ (5% degli studenti), ma anche di Salvia Divinorum, oppioidi sintetici o, ancora, di ketamina (tutte attorno all’1%)”.

Alcol e gioco d’azzardo

Per quanto riguarda il consumo di alcolici l’indagine mostrata in Commissione spiega che il 41% dei 15-19enni si è ubriacato almeno una volta nel corso della propria vita e il 12% lo ha fatto nel mese antecedente l’indagine, senza differenze tra i generi. Questa prevalenza raggiunge il 37% se si considerano le cosiddette ‘abbuffate alcoliche’ o binge drinking: il 41% dei ragazzi e il 32% delle ragazze ha infatti bevuto 5 o più alcolici di seguito in un’unica occasione. Anche la pratica del gioco d’azzardo rientra tra i comportamenti a rischio assunti da una buona parte dei giovani: Il 45,2% degli studenti, compresi i minorenni, ha giocato somme di denaro nel 2019, acquistando soprattutto ‘gratta e vinci’ e lotterie a vincita immediata, facendo scommesse, soprattutto sportive, giocando a carte, a Lotto e Superenalotto o ancora alle Slot machine/ Videolottery (VLT). L’accesso al gioco d’azzardo è favorito dalla costante connessione a internet: il 10,4% degli studenti tra i 15 e i 19 anni ha puntato soldi reali nel mondo virtuale accedendo attraverso lo smartphone, senza esclusione per i minorenni i quali, utilizzando un ‘falso profilo’ o quello di un genitore o di un maggiorenne, riescono a superare le restrizioni imposte dalla legge.

“Servono ristori per i giovani”


“Le giovani generazioni sono tra le più penalizzate dalla pandemia e dalle conseguenze della pandemia – ha detto la ministra Dadone – penso che la vita quotidiana solitaria vissuta nel contesto della pandemia abbia deprivato giovani e giovanissimi di ciò che più li fortifica e contribuisce alla loro crescita e anche a loro dobbiamo “ristori”, “sostegni” e” indennizzi”, per non indebolire il loro spirito e il loro futuro, che coincide con quello del Paese”

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