Nel 2015 non cresce solo il PIL, ma anche il numero dei brevetti italiani. A confermarlo è il rapporto dell’EPO, l’Ufficio Europeo dei Brevetti, che ha analizzato i dati e le richieste di brevetto italiane sottoposte proprio allo European Patent Office, registrando un aumento del 9 %. I dati sono confortanti: rispetto alla media globale, gli italiani hanno registrato più del doppio dei brevetti (4,8 %). Si tratta del maggior incremento degli ultimi 10 anni. Tra le aziende che hanno inoltrato più domande troviamo Indesit, Fiat-Fca e STMicroeletronics.
Sono quasi 4.000 gli inventori italiani del 2015 (nello specifico sono state 3.979 le richieste di brevetto). Un aumento che permette di invertire la tendenza rispetto all’ultimo periodo, dove si erano registrati dei cali per quattro annate consecutive. E nella classifica ufficiale l’Italia risale dall’11 alla 10a posizione, anche se rimane ancora indietro rispetto ai competitor europei. Basti pensare che la sola Germania supera alla grande quota 24mila brevetti registrati. E considerando la proporzione tra domande di brevetto e popolazione, con 64 domande per ogni milione di abitanti l’Italia è solo al 18° posto nel mondo.
«Il risultato – ha commentato alla Stampa il presidente dell’Epo, Benoit Battistini – è dovuto al fatto che le imprese italiane hanno capito che per uscire dalla crisi è importante investire in ricerca ed innovazione, aumentando le capacità piuttosto che tagliando i costi». L’incremento dei brevetti italiani riguarda principalmente il settore dell’informatica, a +76%. Segue la comunicazione digitale (+59%), la farmaceutica (+54%) e i sistemi di misurazione (+47%). La maggior parte delle richieste in termini assoluti, invece, riguarda la movimentazione (come gli imballaggi, i sistemi di trasporto, i container), l’ingegneria civile e i trasporti (in cui rientra l’«automotive»).
Dal punto vista territoriale, invece, dopo la Lombardia (1.295, ben il 33% del totale delle domande di brevetto), le Regioni a maggior tasso di innovazione sono Emilia Romagna (15%) e Veneto (13%). Nella classifica per città Milano è in testa con 806 richieste, distanziando Torino, seconda con 273, poi terza Roma (226) e quarta Bologna (209).
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