Tullio De Mauro: “Se cresce l’indice di scolarità, cresce il Pil di un paese”

de mauro

Intervista a Tullio De MauroIl linguista intervistato da Il messaggero riguardo i dati di una ricerca Ocse. Lo studio sulla relazione tra tasso di scolarizzazione e prodotto interno di 140 paesi negli ultimi sessant’anni

 

Aumentare la scolarizzazione dei nostri studenti aiuta il paese a crescere economicamente. A dichiararlo è Tullio De Mauro, docente di linguistica all’Università La Sapienza e uno dei massimi esperti del settore, che in un’intervista al Messaggero ha sottolineato: “I sistemi scolastici da cui escono gli allievi meglio preparati sono quelli di paesi come la Finlandia, la Corea del Sud, il Giappone, che hanno scelto e seguito la via del nessuno resti indietro. Sono sistemi che concentrano i loro sforzi nel portare tutti al termie dei cicli di studio”.

A sostenere il discorso del Prof. De Mauro ci sono i dati di una recente ricerca dell’Ocse, dal titolo “Education and Economic Growth” (Educazione e Crescita economica), effettuata da due famosi economisti, Robert Barro e Jong Wha-Lee, che hanno studiato l’andamento dei due fattori in 140 paesi per il periodo compreso tra il 1950 e il 2010. “La correlazione ora è sicura – ha affermato De Mauro – al crescere dell’indice di scolarità di una popolazione crescono i redditi, cresce il Pil di un paese”.

Una conferma scientifica alle teorie che già circolavano da tempo e di cui, come ricorda il linguista, avevano già parlato anche personaggi nostrani come Mario Lodi e don Lorenzo Milani.

Uno studio che potrebbe incitare ancora di più i governi a investire in istruzione, visto anche il ritorno economico che questo comporta: “Governi così attenti a spread e spending review – ha concluso Tullio De Mauro – farebbero bene a guardare questi dati e a scoprire che spendere per la scuola significa investire con un buon ritorno perfino a medio termine”.

Per tutti gli interessati pubblichiamo a questo link il testo integrale dello studio Education and Economic Growth promosso dall’Ocse.

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