Nessuna pubblicazione in 21 anni di onorata carriera, passata per lo più sulla poltrona di casa sua piuttosto che in cattedra: per questo un ricercatore dell’Università di Urbino è stato licenziato dall’ateneo marchigiano con una decisione trasmessa dal Consiglio di amministrazione con una votazione all’unanimità. Il ricercatore, Luciano Lattanzi (questo il suo nome) di 62 anni e originario di Montecopiolo, per i vertici dell’università ha percepito uno stipendio senza mai produrre nulla: né una ricerca, né uno studio o una pubblicazione dal 2003 in poi.
La decisione dell’ateneo
“Si è conclusa l’istruttoria del Collegio di Disciplina dell’Università di Urbino relativa al procedimento nei confronti del dottor Luciano Lattanzi, dalla quale è emersa una condotta gravemente inadempiente rispetto ai doveri di ufficio. Alla luce delle risultanze istruttorie, il Collegio ha deliberato all’unanimità la proposta di applicazione, ai sensi degli artt. 87 e 89 del regio decreto n. 1592 del 1933, della sanzione di destituzione senza perdita del diritto a pensione o assegni. La proposta di licenziamento, trasmessa al Consiglio di amministrazione di Ateneo, è stata approvata nella seduta del 25 ottobre 2024” ha fatto sapere l’ateneo nella sua fredda spiegazione.
La difesa: “Non avevo nemmeno un pc”
Di diverso tenore le parole di Lattanzi che, a giugno dello scorso anno quando il caso divenne di dominio pubblico, dichiarò al Resto del Carlino di essere lui la vittima. “Mi hanno sempre boicottato e non ho nemmeno un computer di servizio. Allora ho capito che non mi lasciavano fare niente e ho preso atto”.
Il contratto risale al 1997
Il suo contratto, risalente al 1997, gli permetteva di lavorare anche a casa ma comunque di produrre qualcosa che però, secondo quanto stabilito, non è mai arrivato all’ateneo. Il suo caso è stato scoperto durante una ricognizione sul lavoro dei ricercatori voluto dal rettore Giorgio Calcagnini due anni fa.
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