“Esami facili all’università”: Report mette nel mirino l’Unicusano. Studenti e ateneo si difendono: “Falso”

Bufera sull’ateneo telematico dopo l’inchiesta della trasmissione tv di RaiTre. I vertici accademici però contrattaccano: “Distorsione della realtà”. Gli studenti: “Noi non ci compriamo gli esami”. In arrivo anche interrogazioni in Parlamento sul caso.

È polemica sull’Università telematica Unicusano dopo l’inchiesta della trasmissione “Report” di Rai3 dedicata al fenomeno delle Università private o telematiche, a partire dall’Università Popolare degli
Studi di Milano e Unicusano. Inchiesta all’interno della quale sarebbe emerso un rapporto non del tutto lineare tra politica ed atenei, oltre alla creazione di corsie preferenziali per determinate categorie di studenti e possibili conflitti di interessi anche per quel che riguarda il sistema di valutazione della didattica. Tanto che il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra ha preannunciato una serie di interrogazioni per cercare di fare luce sugli aspetti sollevati dall’inchiesta di Report.

Gli studenti di Unicusano però non ci stanno e hanno deciso di replicare alle accuse mosse all’interno dell’inchiesta. “Noi siamo gli studenti di Unicusano. Siamo studenti come gli altri, ma a quanto pare di serie B – spiegano dal Direttivo dell’associazione studentesca ‘Noi siamo Unicusano’ e dal suo presidente Pietro Battaglia – Lo spettatore è stato trascinato nella prospettiva voluta, infatti sembra proprio che a noi studenti di Unicusano gli esami li regalino. Anzi, no, noi li paghiamo, dunque ce li compriamo. Le cose non stanno così, però. La maggior parte di noi però sono ragazzi, che non provengono da famiglie benestanti, come hanno voluto far intendere, ma dal popolo. Sì, perché costa molto meno iscriversi a un’università privata, che consente le lezioni a distanza, piuttosto che andare fuori dalla propria città e ritrovarsi a pagare affitti esorbitanti e spese per il vitto. Smettiamola dunque con questa storia della lotta tra ricchi e poveri. In ogni università ci sono materie più approcciabili e materie praticamente impossibili. È così anche a Unicusano. I docenti poi sono tutti in possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale. Qualcun altro è ancora ricercatore. Ed è vero: a Unicusano ognuno di noi vale. Vale, sì, ma non per i tremila euro versati annualmente. Ognuno di noi vale molto di più della retta che paga. Vale perché è ascoltato, è seguito, è incoraggiato”.

Secca anche la replica del senato accademico. “Le illazioni disseminate al suo interno hanno costituito un’evidente violazione dell’obbligo di fornire una comunicazione imparziale e obiettiva, che deve essere garantita da qualsiasi fonte informativa e, a maggior ragione, dal Servizio pubblico radiotelevisivo. A
telespettatrici e telespettatori è stata descritta con chiari intenti fuorvianti una situazione completamente dissimile dalla realtà, gettando discredito su un Ateneo che si è distinto negli ultimi anni per qualità nella ricerca e nella didattica – recita il documento approvato nei giorni scorsi – L’attività didattica, basata sull’assoluta centralità dello studente e contraddistinta dalla serietà nella relativa erogazione unita alla
puntuale e rigorosa verifica del livello di preparazione degli studenti – è sviluppata con efficacia ed efficienza. La sua corretta realizzazione è confermata dalla numerosità delle bocciature e delle rinunce agli studi da parte degli iscritti; queste ultime, in entrambi i casi, evidenziano l’inesistenza di comportamenti di eccessiva indulgenza che il già menzionato servizio televisivo ha fatto artatamente apparire e confluire in un atteggiamento di morbidezza dei docenti per favorire in modo improprio il superamento degli esami.  In sostanza, quindi, è completamente infondata qualsiasi illazione tendente a inficiare e mettere in cattiva luce l’attività didattica e di ricerca che Unicusano da anni svolge all’interno del sistema universitario con assoluta serietà e apprezzabili risultati”.

LEGGI ANCHE:

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Intervista al Ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini: "L'Erasmus italiano renderà l'università più dinamica"

Next Article

Tuo figlio fa il bullo? A Riva Ligure rischi una multa fino a mille euro

Related Posts