Rischio stress al rientro al lavoro: un problema per uno su quattro

La crisi può esser anche un punto di svolta: gestione del cambiamento e capacità di ascolto, ecco quel che ci ha insegnato il virus

Stress per un lavoratore su quattro all’uscita lenta dal coronavirus. Secondo le previsioni del World Business Forum è questo lo scenario al quale andremo incontro, con le aziende che rischiano di veder questi collaboratori perdere anche il 35% della loro produttività. 

Life Based Value, società che si occupa della gestione delle risorse umane e della formazione in chiave digitale (un cavallo di battaglia sono i programmi sulla maternità e sull’acquisizione di competenze che comporta, che ribaltano la diffusa concezione di un suo momento di ‘impedimento alla carriera’), ha svolto un sondaggio su quel che è accaduto ai lavoratori nell’ultimo mese. Per scoprire che anche in questo caso possono nascere dei punti di forza.

“Il 55% delle persone dichiara di aver acquisito nuove competenze proprio durante la pandemia come la capacità di gestione del cambiamento (l’81%) e l’apertura mentale (il 53%). L’83%, inoltre, si aspetta che la propria azienda faccia spazio al cambiamento e il 69% che i datori di lavoro per favorire il rientro diano valore a pensieri e stati d’animo. Il manager ideale nella Fase 2 dovrà avere doti di ascolto (68%) e di condivisione (70%)”, dice la società. Che crede a tal punto nella possibilità di usare la crisi come volano di rilancio da aver lanciato un Master digitale apposito per i lavoratori e i manager di Hr.

repubblica

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