Valditara: “Basta derive, a scuola si dia dignità all’italiano”

giuseppe valditara maestra onlyfans

«L’identità è un valore essenziale. In una società aperta è fondamentale sapere chi siamo e da dove veniamo. Altrimenti, chi arriva trova un vuoto che rischia di essere colmato da altri», ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, aprendo il convegno “Le radici del futuro – Confronto sulle Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola”, tenutosi nella Sala Tatarella del Palazzo dei Gruppi Parlamentari.

«È da questa consapevolezza – ha proseguito – che sono nate le nuove indicazioni che ho chiesto alla commissione di elaborare. Un lavoro eccellente, che parte dalla necessità di ridare centralità e dignità all’insegnamento della lingua italiana. Dobbiamo dire basta alle derive che, negli anni, hanno compromesso la conoscenza della nostra lingua».

Il ministro ha spiegato come il lavoro sia stato costruito partendo dai dati dei principali istituti di ricerca sulla didattica e sulla qualità della formazione:
«Se il 43% degli italiani non riesce a comprendere un testo, o lo capisce solo se semplificato, e se il 20% dei nostri studenti non conosce figure centrali come Giuseppe Mazzini, o confonde D’Annunzio con Leopardi, è chiaro che c’è un problema serio. Non è una questione di capacità dei docenti, ma di decenni di svalutazione della grammatica, della sintassi e dei fondamenti culturali».

Infine, Valditara ha sottolineato l’importanza della chiarezza linguistica anche sul piano formale:
«Le scuole non possono utilizzare gli asterischi al posto delle desinenze. La lingua italiana non può tollerare espressioni come ‘cert student’: non sono chiare, non si comprende a chi ci si stia rivolgendo. La lingua deve unire, non creare confusione».

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