Scuola: lezione choc sulla droga, in classe mostrate foto di cadaveri

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“Sapete cos’hanno in comune questi quattro giovani rappresentati attraverso sagome stilizzate? La droga e me”. Così inizia la lezione choc del professor Giovanni Cecchetto, direttore dell’Unità di Medicina legale e Scienze forensi di Pavia, davanti agli studenti delle classi terze, quarte e quinte superiori dell’Istituto Don Bosco di Padova.

Una volta catturata l’attenzione, sul maxi schermo compaiono le foto di quattro cadaveri.

“Hanno la vostra età e sono finiti sul mio tavolo autoptico – spiega il medico legale – tra loro c’è chi ha assunto droga anche solo una volta nella vita. Sono morti. La mia intenzione è spaventarvi. Ora iniziamo un viaggio per conoscere il vero volto delle sostanze stupefacenti”.

Una lezione forte per sensibilizzare gli studenti

L’incontro, racconta Il Messaggero si è svolto nel teatro dell’Istituto Don Bosco, scuola paritaria salesiana, ed è stato parte dell’evento formativo “Le dipendenze: danni fisici e psicologici”, promosso dal Dipartimento di Scienze cardio-toraco-vascolari e Sanità pubblica dell’Università di Padova, insieme al Dipartimento di Sanità pubblica, Medicina sperimentale e forense dell’Università di Pavia.

L’obiettivo? Non limitarsi a informazioni teoriche, ma mostrare casi reali. Gli studenti hanno visto immagini forti, come ulcere su arti, fasciti necrotizzanti, erosioni gengivali e danni agli organi interni, per comprendere gli effetti reali delle droghe.

Un messaggio chiaro: anche una sola volta può essere fatale

“Se anche solo un ragazzo decide di non provare la droga con gli amici dopo questa lezione, abbiamo già vinto – afferma il professor Cecchetto –. Non si tratta solo di impressionare, ma di fornire un quadro completo: effetti fisici, conseguenze psicologiche, aspetti legali legati allo spaccio e alla guida sotto effetto di sostanze”.

Esperti in campo per la prevenzione delle dipendenze

Hanno partecipato anche il professor Guido Viel, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina legale di Padova, e la dottoressa Cristina Cecchetto, psichiatra della casa di cura “Parco dei Tigli”.

Secondo suor Daniela Faggin, direttrice dell’Istituto, e la preside Laura Scarmoncin,

“Questa è una società che illude e confonde. I giovani devono imparare a distinguere la verità dalle apparenze. Vedere quei corpi segnati dalla droga è scioccante, ma è realtà. E la conoscenza è l’unico modo per fare scelte consapevoli”.

Una mattinata intera per la prevenzione

L’evento ha avuto una durata di quattro ore, una novità rispetto agli incontri brevi del passato. Da oltre cinque anni, l’Istituto Don Bosco collabora con esperti per offrire un approccio efficace alla prevenzione delle dipendenze.

“Ci siamo ispirati al principio della Terza Missione – spiega il professor Cecchetto – che affianca ricerca e didattica nella diffusione della cultura scientifica all’esterno dell’università, per contribuire alla crescita sociale e culturale”.

Educare per proteggere

“Sul web i ragazzi trovano ogni tipo di contenuto. Rischiano di essere disorientati – avverte il professor Viel –. Per questo è fondamentale fornire strumenti e conoscenze affidabili per capire il mondo che li circonda”.

L’obiettivo è ora coinvolgere anche altre scuole, per rendere sempre più capillare il messaggio di sensibilizzazione e prevenzione contro l’uso di droghe.

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