I carabinieri del Nas, il Nucleo antisofisticazione, hanno sospeso l’attività, e in alcuni casi sequestrato l’azienda, per 21 imprese di catering che in queste stagioni avevano vinto appalti scolastici. Tutte insieme valgono 3 milioni di euro e sono state fermate per “rilevanti carenze igienico-sanitarie e strutturali”. I carabinieri hanno sequestrato loro 900 chili di carni, formaggi, frutta, ortaggi e olio custoditi in cattive condizioni sanitarie e in ambienti inadeguati. “Bene il lavoro dei Nas sulle mense delle scuole – dice Il ministro della Salute, Roberto Speranza – riguarda la salute dei nostri figli”.
L’operazione riguarda diverse procure del Paese – Udine, Firenze, Pescara e Ancona, Potenza, Catania – e richiama alle loro responsabilità 27 titolari di imprese di produzione e trasporto alimentare. La contestazione più frequente è stata quella di aver utilizzato prodotti inferiori a ciò che era stato dichiarato nei contratti di fornitura stipulati con i Comuni, “al fine di trarre un illecito profitto lucrando sulla differenza di costo della materia prima utilizzata nella preparazione dei pasti”. Con frequenza gli alimenti Dop (di origine protetta) o biologici (formaggi, olio extravergine, prosciutto) erano sostituiti con altri più convenienti e meno proteici. In alcuni casi venivano utilizzati carni o vegetali surgelati invece di quelli freschi dichiarati in contratto.
Il piano di controllo nazionale del Comando Carabinieri per la tutela della salute – lo si effettua, di questi tempi, ogni anno – ha riguardato istituti scolastici di ogni ordine e grado, pubblici e privati, asili nido compresi e ha ispezionato 968 aziende di ristorazione collettiva che operavano all’interno di mense scolastiche. Bene, 198 imprese – una su cinque – hanno evidenziato irregolarità: 25 sono state le violazioni penali e 247 quelle amministrative. Sono state elevate multe per 204 mila euro. Spesso nelle mense non c’era tracciabilità degli alimenti, fondamentali per prevenire possibili intossicazioni, e non venivano indicati nei menù esposti gli allergeni dei prodotti: “Le diete speciali venivano preparate in modo indistinto con le pietanze convenzionali”.
A Pescara sono stati denunciati quattro “legali responsabili” di altrettante aziende che fornivano normale olio extravergine di oliva in luogo di quello biologico di produzione italiana, quindi parmigiano confezionato anziché porzioni di parmigiano Dop di stagionatura superiore. Un’impresa di Firenze presentava scaffalature arrugginite, guarnizioni dei frigoriferi sporche e parzialmente rotte. E’ stata sospesa l’attività di un punto di cottura di Potenza per il trattamento inadeguato dei prodotti senza glutine. Il legale responsabile di un’azienda di Caserta aveva abusivamente adibito un’autorimessa a deposito di alimenti. A Catania è stato denunciato il titolare di un esercizio di ristorazione per aver abusivamente avviato un’attività di catering in una scuola primaria senza che il Comune glie lo avesse affidato.
Cittadinanzattiva, autore di report annuali sulle mense scolastiche, attraverso la coordinatrice scuola Adrina Bizzarri dichiara: “Va rafforzato il ruolo delle Commissioni mensa per garantire un controllo puntuale, capillare e costante sia sulla qualità del cibo che sulle condizioni delle strutture, diffondendo competenze e formazione fra i membri delle stesse. E non è più rinviabile sia l’emanazione delle Linee guida sulla ristorazione scolastica e una legge quadro che metta a sistema tutti gli aspetti della ristorazione collettiva”.
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