Ha appoggiato la mano sui seni di una sua studentessa ma per i giudici che lo hanno assolto quello non può essere considerato un atto di violenza perché, hanno messo nero su bianco nella sentenza “non ha utilizzato le dita per palpare la ragazza”.
È quanto capitato a un docente dell’Università di Catania assolto dall’accusa di violenza sessuale nei confronti di alcune sue allieve. Secondo i magistrati, pur affermando che il prof avesse un comportamento “predatorio” nei confronti delle sue studentesse e ammettendo che alcune di loro hanno subito negli anni delle attenzioni a dir poco morbose (tanto che la Procura aveva chiesto per lui la condanna a 8 anni di carcere) molti dei suoi comportamenti non possono essere definiti come vera e propria violenza.
“Un abbraccio e dei baci sulla guancia non possono essere univocamente interpretati come invasivi della sfera sessuale della persona offesa. Al contrario il prof si stava complimentando per la convalida di alcune materie con la studentessa e ha posto in essere un’azione di estrema confidenza” hanno spiegato nella sentenza. In un altro caso, poi, il fatto che il prof si sia limitato ad appoggiare i palmi sui seni di una ragazza senza usare le dita per palpare farebbe venir meno l’ipotesi della violenza: “Non vi è stata una pressione particolare delle mani sui seni che avrebbe certamente condotto la persona ad affermare di avere percepito la palpazione delle sue zone erogene. Appare poco verosimile che, volendole palpare una zona erogena, il docente non abbia fatto alcuna allusione sessuale”.
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