Un funerale improntato a sobrietà e spiritualità, più che alla solennità formale: sono le disposizioni lasciate dallo stesso Papa Francesco, prima della sua scomparsa, avvenuta ieri, lunedì 21 aprile 2025. A tal fine, nel novembre del 2024, ha introdotto una riforma significativa del rito funebre papale, racchiusa nella seconda edizione dell’”Ordo Exsequiarum Romani Pontificis”, curata dall’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche e approvata il 29 aprile dello stesso anno. Ecco cosa prevedono a tal proposito, le esequie del Pontefice.
L’esposizione della salma
Sono state diffuse le prime foto di Papa Francesco dopo la morte avvenuta alle 7:35 di ieri, lunedì 21 aprile. Il Pontefice appare nella bara con il mitra papale, ovvero il copricapo solenne indossato dalle massime autorità della Chiesa, e con il rosario tra le mani. Il corpo è avvolto dalla veste liturgica rossa, in una semplice bara di legno. Accanto al feretro, il cardinale Pietro Parolin, raccolto in preghiera.
Il corpo del Papa in questo momento è nella cappella di Domus Santa Marta. La salma di Papa Francesco, nell’unica bara di legno e in quella interna di zinco, dovrebbe essere traslata nella Basilica di San Pietro nella giornata di mercoledì 23 aprile. In vista dell’esposizione, il corpo del Pontefice è stato sottoposto a un trattamento di tanatoprassi, una tecnica post-mortem che permette di rallentare il processo di decomposizione. La basilica di San Pietro sarà il cuore delle celebrazioni: qui, per tre giorni, i fedeli potranno rendere omaggio al Papa.
Bergoglio ha fatto mettere, nero su bianco, anche le nuove regole per le esequie, in generale, di tutti i Pontefici. Tra le novità introdotte c’è la constatazione della morte non più nella camera del defunto ma nella cappella, la deposizione immediata dentro la bara, l’esposizione alla venerazione dei fedeli del corpo del Papa già dentro la bara aperta e l’eliminazione delle tradizionali tre bare di cipresso, piombo e rovere.
Il funerale
In giornata i cardinali sceglieranno la data dopo il Colleggio Cardinalizio riunitosi in Vaticano. Da indiscrezioni sebrerebbe possa essere sabato 26 aprile. La messa sarà celebrata – secondo tradizione – dal decano del Collegio Cardinalizio, attualmente il cardinale Giovan Battista Re, in presenza di capi di Stato e delegazioni da tutto il mondo. Come nei funerali di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, la funzione si terrà verosimilmente sul sagrato della basilica, davanti a una piazza gremita. Dopo la messa, il feretro di Francesco verrà chiuso.
La terza e ultima stazione riguarda il trasferimento della bara al luogo di tumulazione. Papa Francesco ha espresso il desiderio di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, e non nelle Grotte Vaticane come i suoi predecessori. Una scelta che riflette la sua devozione alla “Madonna Salus Populi Romani”, icona bizantina raffigurante la Madonna col Bambino che si trova nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, davanti alla cui si è spesso raccolto in preghiera.
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