Occupato il Pilo Albertelli: “Dai docenti commenti inappropriati contro alunni con disabilità”

Gli studenti potrebbero rimanere dentro la scuola fino al 17 novembre

Occupato il Pilo Albertelli. È il primo liceo di quest’anno scolastico a mobilitarsi in questo modo. “Siamo in tanti, più degli altri anni”, dicono i rappresentanti mentre si stanno sistemando all’interno del classico a due passi dalla basilica di Santa Maria Maggiore. Fuori dalle finestre intanto è stato attaccato lo striscione “Pilo occupato”, accompagnato dalla bandiera della Palestina e da un altro cartello: “La scuola non si chiude”.

Le ragioni dell’azione sono messe nero su bianco nel documento ufficiale diffuso dal collettivo. “La nostra intenzione con questa occupazione — scrivono gli studenti — non è quella di gettare ulteriori ombre sulla reputazione della nostra scuola, ma di esprimere le nostre legittime preoccupazioni e i disagi che coinvolgono l’intera comunità scolastica”.

Tra le quali “la costante instabilità all’interno dell’istituto, derivata dai continui scontri tra la presidenza e il collegio docenti: la conseguenza è un clima d’incertezza che influisce negativamente sul nostro ambiente”. Di più. “Abbiamo riscontrato molte problematiche concrete nel nostro istituto, a partire dalla questione Dsa e Bes (disturbi specifici dell’apprendimento e bisogni educativi speciali) verso la quale percepiamo un evidente approccio superficiale e discriminatorio, che ha portato alla maggior parte dei nulla osta” che si sono registrati dal 2021 in poi.

Lo sfogo continua. “Purtroppo molti di noi hanno assistito a commenti inappropriati e inaccettabili rivolti da parte dei docenti agli alunni con disabilità: questo è un atteggiamento che non possiamo tollerare, poiché riteniamo che ciascuno studente debba ricevere un trattamento equo, rispettoso e inclusivo. La diversità è un valore che dovrebbe essere promosso e celebrato nella nostra istituzione educativa, e confidiamo nella possibilità di intraprendere misure per aumentare la sensibilizzazione e la formazione all’interno del personale scolastico su questo importante tema”.

Viaggi d’istruzione e iniziative didattiche che devono essere “modificate su misura di ogni studente e rese economicamente accessibili» e «inefficienza evidente riguardo alla gestione delle ore di Pcto svolte, che non risultano correttamente documentate nei fascicoli degli studenti” sono tra le altre ragioni dell’occupazioni insieme a “problemi di edilizia da risolvere con urgenza”. E tra le richieste c’è quella di prendersi cura della salute mentale degli studenti: “La continua pressione sulle valutazioni causano una situazione di stress e competizione”.

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