Uno studente del Sud in matematica è due anni in ritardo rispetto a uno del Nord: è quanto emerge dal report di Fondazione Agnelli e Fondazione Rocca sui “Divari di apprendimento in Italia” che è stato presentato ieri alla Camera. Si tratta di un record (negativo) in Europa a cui si aggiunge il particolare che il divario di preparazione si riferisce anche agli istituti superiori frequentati.
Il divario a scuola
A parità di altre condizioni, frequentare il liceo classico o il linguistico comporta uno svantaggio medio in matematica di 14 punti Invalsi rispetto allo scientifico. Gli istituti tecnici se la cavano in matematica ma vanno male in italiano, i professionali sprofondano in tutte e due le competenze di base.
L’indagine sottolinea anche che ci sono differenze fra scuole e dentro le scuole che non sono riconducibili né alle caratteristiche individuali e familiari degli studenti, né al contesto territoriale, né al tipo di scuola ma che sarebbero riconducibili al ruolo e al peso dei dirigenti scolastici.
“Ripensare il biennio”
“I vari indirizzi di scuola superiore hanno un impatto eccessivo, che in prospettiva dovrebbe portare a ripensare la struttura del primo biennio di scuola superiore per dare a tutti un più robusto e comune livello di competenze di base” ha commentato il direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto.
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