Il gelo che non molla la presa e che fa la prime vittime, un senzatetto morto assiderato sotto i portici di un palazzo a due passi dalla stazione di Milano e un irlandese che viveva in una roulotte sulla costa ferrarese. Una nevicata storica che a Napoli non si vedeva da 60 anni, le scuole chiuse in decine di comuni di almeno sette regioni, i treni ancora a rilento: l’Italia fatica ad uscire dal grande caos provocato dall’arrivo di Burian e già deve fare i conti con una nuova perturbazione che promette giovedì altre nevicate. Il blocco pressoché totale sulla linea ferroviaria ha lasciato il segno: “mai più fatti simili” ha promesso il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio dopo aver ricevuto dai vertici di Fs e Rfi il piano di investimenti che punta ad un potenziamento di Termini. E questa notte una perturbazione atlantica raggiungerà il nostro Paese, andando ad interagire con l’aria fredda presente al suolo.
Le precipitazioni ad essa collegate, date le basse temperature, risulteranno a carattere nevoso su tutte le regioni settentrionali e parte di quelle centrali.
La chiamano Big snow, un’ondata di gelo che attraverserà la penisola fino al weekend. Molte le scuole chiuse anche nella giornata di oggi anche a Sud, da Salerno a Bari. La Protezione civile ha convocato il Comitato operativo per seguire le condizioni meteo avverse in atto e per la nuova perturbazione in arrivo salla Siberia che rischia di creare nuovi disagi. Una nuova nevicata potrebbe interessare ancora Roma nella notte tra mercoledì e giovedì. Mentre in Liguiria è allerta gialla: sono attese forti nevicate. E con le elezioni regionali e politiche del weekend il rischio è uno stop fino al 6 marzo per Lombardia e Lazio, dove l’appuntamento elettorale durerà un giorno in più. Nella giornata di oggi veranno date indicazioni sulle possibili chiusure per la giornata di domani.
L’ondata di maltempo di inizio settimana si è trasformata ieri in un lungo elenco di disservizi, cancellazioni e disagi per migliaia di utenti. Chi da Milano doveva raggiungere il sud Italia si è trovato, nonostante il biglietto in tasca, a dover affrontare lunghe file alle biglietterie in stazione, spesso senza risultato visto che tutti i treni erano già pieni. In attesa che l’inchiesta ministeriale chiarisca dunque perché, nonostante gli annunciati piani neve, il sistema antighiaccio degli scambi non abbia funzionato e le famigerate ‘scaldiglie’ siano andate in tilt per 10 centimetri di neve, il Codacons ha già presentato un esposto a tutte le procure italiane, chiedendo ai magistrati di indagare per interruzione di pubblico servizio. I ritardi sono stati comunque molto più contenuti rispetto a ieri ma se la situazione nel nodo di Roma – con tutti i treni ad alta velocità deviati sulla stazione Tiburtina – si è andata via via risolvendo, i problemi stavolta si sono registrati su quello di Napoli e sulla linea adriatica Ancona-Bari. Almeno 55 convogli dell’alta velocità, tra quelli di Trenitalia e quelli di Italo, sono stati cancellati: alcuni sulle tratte Roma-Torino e Roma-Venezia; la maggior parte sulla direttrice Milano-Napoli. Proprio il capoluogo campano ha vissuto una giornata difficile e storica.
La nevicata – per ritrovarne una così intensa bisogna risalire al 1956 – ha imbiancato tutto il golfo, comprese Ischia e Capri, e ha mandato in tilt l’intero sistema cittadino: bus e metro fermi, pesanti disagi nella zona ospedaliera che si trova nella parte alta della città, con anche le ambulanze bloccate, traffico sospeso all anche oggi – ha chiuso le scuole anche per la giornata di oggi e’aeroporto di Capodichino. E scatta anche la polemica tra il sindaco Luigi De Magistris – le scuole sono chiuse anche oggi – e la Protezione Civile regionale: “le previsioni meteo non hanno funzionato e ci hanno fuorviato – ha affermato il primo cittadino -. Avevamo avuto indicazioni rassicuranti, non c’era alcun indicatore tale da far emettere qualsiasi tipo di provvedimento”. La neve e l’ondata di gelo sul territorio campano, gli ha risposto la Protezione Civile, “erano prevista con abbondante anticipo”.
Neve e problemi anche nelle zone terremotate del centro Italia dove diversi sfollati nelle casette parlano di tubature gelate e tetti dai quali entra umidità. Completamente diversa la situazione al nord, dove le temperature sono ulteriormente scese rispetto a lunedì: -36 sul monte Rosa e sul Bianco, -29 in Val di Susa, -25 a Fusine, in provincia di Udine, -23 a Piz la Ila, in val Badia. La città più fredde, con -8 gradi di minima, sono state Parma, Arezzo, L’Aquila e Campobasso.
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