Un minuto di rumore. L’omaggio per Ilaria Sula, studentessa di Statistica alla Sapienza uccisa dall’ex fidanzato, è anche una protesta. Le studentesse e gli studenti dell’università si sono fatti sentire attraverso il rumore delle chiavi di casa, un gesto ormai rituale quando si è costretti a ricordare una donna uccisa. Il minuto di rumore è venuto spontaneo, mentre in almeno 500 ragazze e ragazzi, professori e professoresse, erano di fronte alla facoltà di Statistica per omaggiare Ilaria.
“Potevo esserci io al suo posto – dice invece Lucia, la cui coinquilina era compagna di corso di Ilaria – oggi provo paura, perdo la speranza: magari uno pensa in qualche cambiamento, e invece davanti alla morte di una coetanea perdi la speranza. Se non c’è il sistema dietro che ti tutela non serve a niente, perché dietro l’angolo c’è sempre un rischio”.
Centinaia i fiori deposti davanti al volto di Ilaria, accompagnato dalla scritta “Sapienza ricorda Ilaria Sula”. E poi, gli striscioni: “Ci vogliamo Viv3” e Verità e giustizia per Ilaria, un altro mondo è possibile, organizziamoci”. “Sentire queste notizie, svegliarsi la mattina e sapere che sarebbe andata a finire così, è un peso”, racconta in lacrime una ragazza dopo aver deposto un fiore. “L’università e le istituzioni devono fare qualcosa, non si può fermare tutto qua. Non è giusto che ogni volta dobbiamo uscire di casa senza essere sicure di tornare oppure andarci a cercare in giro fra noi, perché abbiamo paura per la nostra coinquilina”.
Leggi anche altre notizie su CorriereUniv
Seguici su Facebook e Instagram