Francia e Ue vanno alla guerra dei cervelli ma l’Italia dice no

Macron e von der Leyen presentano il piano “Choose Europe for science”,

Soffiare i cervelli agli Stati Uniti (e quindi a Trump) oppure no? È questo il dilemma dell’Italia dopo che dalla Francia è partito l’assalto per convincere gli scienziati a stelle e strisce a venire a lavorare in Europa a causa delle nuove politiche introdotte dall’amministrazione statunitense.

La conferenza alla Sorbona

Ieri alla Sorbona il presidente Macron ha presentato assieme a Ursula von der Leyen l’iniziativa “Choose Europe for science” il cui claim sarà quello di definire l’Europa come “un rifugio, perché senza una scienza libera si perde quel che rappresenta il cuore delle democrazie liberali occidentali”. In concreto, von der Leyen ha annunciato che la Commissione europea stanzierà 500 milioni di euro per il periodo 2025-2027, mentre Macron ha aggiunto altri 100 milioni di euro da parte della Francia. Più in generale, a livello europeo, von der Leyen ha detto che “a medio e lungo termine con i nostri Stati membri vogliamo raggiungere l’obiettivo di investire il 3% del Pil in ricerca e sviluppo entro il 2030”.

Governo in imbarazzo

Una conferenza internazionale a cui però non dovrebbe partecipare l’Italia. Come raccontano diversi quotidiani oggi, l’invito recapitato alla ministra Anna Maria Bernini avrebbe fatto sobbalzare sulla sedia mezzo governo Meloni che ha espresso “forte irritazione” per l’iniziativa.

I numeri della Bernini

“Gli altri annunciano, l’Italia ha già fatto, come il bando da 50 milioni destinato a ricercatori di università o enti di ricerca esteri e interessati a tornare, o a trasferirsi, nel nostro Paese aperto lo scorso 15 aprile” ha detto la ministra Anna Maria Bernini, che pur invitata non deciso di non partecipare alla conferenza pare dopo un rapido consulto sia con Tajani che con la premier Meloni.

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