Fenomeno "scrittori fantasma": fino a 700 euro per farsi scrivere la tesi

Quanto sareste disposti a pagare per trovare qualcuno che faccia i compiti, i temi, le tesine al posto vostro? Un fenomeno molto diffuso anche in Italia ma che arriva a vette inimmaginabili tra gli studenti cinesi, in particolare quelli che studiano all’estero, disposti a sborsare fino a 700 euro per una tesina.
Sono gli dai xie (letteralmente “scrivo per te”), dei veri e propri scrittori fantasma cui moltissimi studenti cinesi si rivolgono per “aiutarli” nella stesura di relazioni e compiti a casa. Un fenomeno messo in risalto nell’ultimo anno dallo scandalo che ha coinvolto 16 Università australiane, con centinaia di studenti indagati, di cui una settantina espulsi e con alcune prestigiosi Atenei che hanno visto screditata la propria reputazione. La agenzia colpevole di aver fornito illecita assistenza agli studenti cinesi era la MyMaster Group, dove appunto si sono registrati incassi per singoli elaborati che raggiungevano anche i 700 euro, per un fatturato a fine anno che superava i 115 mila euro.
Trovare annunci e offerte di dai xie è facile: basta cercare le agenzie di scrittura inglese dai xie su un qualsiasi motore di ricerca e compiono centinaia di risultati. Un campo completamente privo di regolamentazione che attira ogni giorno nuovi scrittori a pagamento, alcuni dei quali sfruttano la situazione confusa e l’ingenuità di chi si rivolge loro per frodarli e incassare i pagamenti senza scrivere neanche una riga.
Un fenomeno che dilaga tra gli studenti cinesi in particolare a causa di due circostanze: da una parte la grande difficoltà di questi ragazzi ad imparare adeguatamente le lingue straniere e dall’altra la pressione che subiscono, da parte delle famiglie d’origine ma in generale anche dalla ipercompetitiva società cinese, per ottenere risultati d’eccellenza in brevi tempi.
Non solo l’Australia, negli Stati Uniti, il 21,4 per cento degli studenti espulsi dall’università a partire da luglio 2014 era cinese su un totale di 500 casi, secondo un Libro Bianco sugli «studenti cinesi espulsi dall’università negli Stati Uniti» pubblicata da Whole Ren Education, un istituto di ricerca sull’istruzione di Pittsburgh. E nuovamente i motivi dell’allontanamento tornavano su disonestà, imbrogli durante gli esami e l’assunzione di persone per sostenere gli esami al proprio posto.
E in Italia? Se molti Atenei stanno adottando sofisticate tecnologie per smascherare gli studenti rei di aver copiato parte o tutta la propri tesi di laurea, il mercato degli “scrittori fantasma” rimane anche nel nostro paese privo di regolamentazione e soprattutto di controllo.
 
 
 

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