+Europa difende l’insegnante di OnlyFans: “E’ stata discriminata”

insegnante di OnlyFans

Il licenziamento di Elena Maraga, modella e insegnante su OnlyFans, è un episodio che dovrebbe far riflettere e indignare chiunque creda nella libertà individuale, nell’autodeterminazione delle donne e nel diritto di essere valutati per le proprie competenze professionali, non per le proprie scelte personali.

A denunciarlo con fermezza è Matteo Hallissey, presidente di Più Europa, che definisce la vicenda un chiaro esempio di moralismo ipocrita. «Viviamo in una società che ogni giorno chiude un occhio di fronte a corruzione, sessismo, discriminazioni. Ma ci si scandalizza quando una donna, in modo consapevole e libero, decide di utilizzare la propria immagine e il proprio corpo per guadagnare», afferma.

La vicenda, sottolinea Hallissey, è ancora più grave perché non riguarda la qualità del lavoro svolto da Maraga – mai messa in discussione – ma il fatto che abbia infranto un tabù culturale. Una donna non può essere, allo stesso tempo, educatrice e protagonista della propria sessualità. «L’allontanamento di Elena Maraga non avviene per mancanze sul lavoro – puntualizza – ma per ciò che rappresenta: una donna libera, autonoma, padrona di sé. Ed è proprio questo che ha dato fastidio».

La reazione dell’istituto scolastico è stata, secondo Hallissey, emblematica. «Di fronte a una propria lavoratrice, la scuola ha scelto la via più dura: nessun confronto, nessun ascolto, solo un licenziamento freddo e immediato. Il tutto giustificato con presunte ragioni educative che, in realtà, celano una discriminazione mascherata da moralità».

E aggiunge: «Non è educativo insegnare ai bambini che chi esercita la propria libertà debba essere punito. Non è educativo mostrare che l’autonomia femminile possa costare il lavoro. Al contrario, è fondamentale crescere una generazione che comprenda il valore del rispetto, della libertà altrui e del diritto di vivere senza il peso del giudizio sociale».

Il presidente di Più Europa conclude con un appello che va oltre il singolo caso: «Difendere Elena Maraga oggi significa difendere il diritto di ognuno a vivere secondo i propri valori, senza doversi giustificare o chiedere permesso per esistere. Se accettiamo in silenzio che qualcuno sia punito per aver scelto di essere se stesso. La libertà fa ancora paura, ma è proprio per questo che va protetta».

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