Esami fantasma all’università: educatrice patteggia quattro mesi

La studentessa ha dichiarato il falso per iscriversi alla magistrale. Il patteggiamento per falso in atto pubblico

Per iscriversi a un corso di laurea magistrale ha finto di aver superato alcuni esami della triennale. Autrice della falsificazione Ilaria Pazzocco, 34 anni, nata a Verona, ufficialmente laureata in Scienze dell’educazione alla eCampus, che ha patteggiato quattro mesi per falso in atto pubblico.

Ora il suo titolo accademico è sub iudice. La laurea non dovrebbe tornare in discussione, ma il problema sono alcuni esami dichiarati da Pazzocco, mai sostenuti ma indispensabili per partecipare al corso successivo. Il patteggiamento è stato deciso dal gup a distanza di un anno dal momento in cui è emersa l’inattendibilità della documentazione depositata da Pazzocco, difesa dall’avvocato Nicolò Marconcini.

La certificazione degli esami

All’inizio del 2022, la 34enne deposita all’università Niccolò Cusano la certificazione richiesta per iscriversi al corso di laurea magistrale in Psicologia clinica e della riabilitazione. Pazzocco inizia la frequentazione. Lo scrive anche in un curriculum vitae che pubblica sul sito Linkedin. Un passaggio che considera necessario perché, come scrive, è alla ricerca di un posto di lavoro da educatrice. La giovane ha maturato un’esperienza alla cooperativa Codess, dove si è occupata delle visite domiciliari agli anziani. Un ruolo centrale l’ha anche avuto nella cooperativa Mondo piccolo come educatrice per la prima infanzia.

Segnalazione alla Procura

Durante lo svolgimento del corso alla Unicusano – fondata nel 2006 dall’imprenditore Stefano Bandecchi, che per una serie di questioni fiscali legale all’ateneo rischia il rinvio a giudizio – vengono effettuati gli accertamenti di rito per la verifica del percorso universitario. Ed è così che emergono le incongruenze. Inevitabile la segnalazione alla Procura, dove il pm Lorenzo Del Giudice iscrive Pazzocco nel registro degli indagati.
 
Non è il primo caso in cui una studentessa falsifica il suo percorso di studi per cercare una scorciatoia. Nel 2013 un’alunna modello di Medicina attesta il superamento di quattro esami per arrivare prima alla laurea. Che consegue con il massimo dei voti. La magagna salta fuori durante un corso di specializzazione. Le viene annullato il titolo. Subisce il processo. 

L’aiutino

Tuttavia, riottiene la laurea, facendo da capo tutti gli esami, in ancora meno tempo. Ancora prima, all’inizio del 2003, la Sapienza viene investita dallo scandalo degli esami superati dagli studenti dietro compenso. Ventisette gli imputati tra professori e allievi finiti sotto processo. Tutti usciti indenni con la prescrizione dichiarata nel 2013.

C’è anche chi ha ricevuto una spintarella a sua insaputa. È successo nel 2014, quando un papà sfrutta il suo stretto legame con un professore universitario per addomesticare alcuni esami a favore della figlia. Trama di cui la ragazza è all’oscuro. Gli esami vengono manipolati. La giovane, però, cambia facoltà, spiazzando il padre e il professore che si erano prodigati per aiutarla e che per questo finiscono sotto processo.

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