Accordo Mur e Gdf sul contrasto a truffe borse di studio. Bernini: “Difendiamo gli studenti meritevoli”

Sul decreto per le nuove figure post laurea della Ricerca afferma: “Ancora non c’è un testo, le idee si, ci sono sempre. Nel riparleremo dopo il Cdm”.

Si rafforza la collaborazione tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e la Guardia di Finanza contro le possibili frodi su assegnazioni indebite di borse di studio e alloggi universitari. Oltre al rinnovo del Protocollo d’intesa, infatti, MUR e GdF hanno anche ampliato la collaborazione prevedendo nuove sinergie tra il personale e coinvolgendo anche gli Enti per il diritto allo studio.”Per evitare delle truffe che entrebbero a scapito dei veri titolari delle borse di studio, cioè i capaci e i meritevoli che non riescono a raggiungere con i loro mezzi l’opportunità di frequentare l’università. E noi li vogliamo difendere”, ha affermato il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, a margine della firma siglata insieme al Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Andrea De Gennaro.

Le borse erogate sono 250 mila e il 14% sono borse straniere, i criteri delle borse straniere si basano sull’autocerfificazione – ha continuato Bernini -. Noi vogliamo controllare che questa autocertificazione corrisponda sempre al reddito certificato, in modo da evitare che delle borse indebitamente corrisposte danneggino coloro che potrebbero averle onestamente. Noi stiamo anche lavorando moltissimo sugli alloggi, infatti abbiamo anche coinvolto nel tavolo gli enti di diritto allo studio. L’housing è parte, oltre alle borse di studio, del vero diritto allo studio, ci abbiamo messo 1 miliardo e 200 milioni tra fondi nazionali e Pnrr, entro il 2026 cercheremo di fare il maggior numero di studentati per ampliare sempre di più la platea delle disponibilità”. Riguardo al possibile decreto sulle nuove figure dei ricercatori post laurea il ministro afferma: “Il testo ancora non c’è, non è stato presentato in Consiglio dei Ministri. Le idee ci sono, quando avremo il testo in Cdm ne riparleremo”.

Cosa prevede l’accordo con la Guardia di finanza

Si consolida così una intesa finalizzata a sostenere l’azione di prevenzione e contrasto agli illeciti legati all’erogazione dei contributi nazionali destinati agli studenti in condizioni economiche svantaggiate o meritevoli. La collaborazione troverà concreta attuazione in costanti scambi informativi che permetteranno alla Componente speciale della Guardia di Finanza di approfondire dati, notizie e altre informazioni qualificate, sviluppare progetti operativi e attivare i Reparti territoriali del Corpo per l’esecuzione di riscontri investigativi “sul campo”.

Il partenariato si arricchisce, infatti, di una nuova linea di collaborazione volta a potenziare il presidio a tutela della corretta erogazione di borse di studio e di sussidi universitari. Il nuovo progetto si fonda su un “modello di protocollo” predisposto e condiviso a livello centrale, che troverà formalizzazione in accordi a livello locale tra tutti i Comandi Regionali della Guardia di Finanza e gli organismi per il Diritto allo Studio Universitario. L’obiettivo è, dunque, quello di garantire l’accesso ai sussidi universitari agli studenti meritevoli che rappresentano un investimento fondamentale per il futuro del nostro Paese e tutelare le ingenti risorse destinate al diritto allo studio. L’accordo contempla anche iniziative di accrescimento professionale del personale di entrambe le Istituzioni prevedendo la possibilità di organizzare momenti di confronto finalizzati allo scambio di best practice.

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