Le università tornano ad attrarre studenti, 12 mila in più dello scorso anno, il miglior incremento dal 2002. Un più 4,3% che guadagna terreno sul trend negativo iniziato nel 2003 e giunto alla brutta performance del 2015 quando si registrarono -76 mila matricole rispetto il boom del 3+2 dei primi duemila. Un trend positivo degli indirizzi di ingegneria ed economia, delle università del Sud – complice anche l’apertura di indirizzi prima a numero chiuso -, della conferma del dato di genere: le donne studiano più degli uomini con un 55% di immatricolazione femminile.
I dati sono stati fotografati dal Miur in gennaio su un campione di 90 atenei (statali, privati e telematici); 58 avevano immatricolazioni in crescita, mentre per 32 di loro il trend era negativo. Per le statali 40 di loro vedono aumentare le matricole, 22 quelle in diminuzione, ma la vera novità è data dagli atenei del Centro e del Sud. Capofila è Perugia con un più 42% (1.830 studenti), dovuta ad un abbassamento della tassazione, aumento delle borse di studio e apertura corsi di laurea prima a numero chiuso. Fa un balzo in avanti anche l’Università di Foggia con un più 41,7 – soltanto quattro anni fa temeva di scomparire -, la facoltà più in vista è Giurisprudenza dove le matricole sono quadruplicate e la nuova Scienze dell’investigazione che ha accolto 568 studenti. In crescita anche Messina (+12,7), Catanzaro (+9,7%), Politecnico di Bari (+16,1), Palermo e Salerno (+8,6%).
Tra quelle del Centro, Camerino, università all’interno del cratere del terremoto, con un più 24% registra una delle performance migliori. E Siena, recentemente travolta dalla penuria di iscrizioni, torna al segno più. Anche l’Università di Parma registra un aumento, non sembrando soffrire le vicende giudiziarie che hanno sconvolto la città ducale portando alle dimissioni del rettori Loris Borghi. Senza dimenticare La Sapienza, la più grande università italiana non sembra arrestarsi, con 1500 nuovi iscritti sfiora il 10% e distanzia i rivali sia pubblici che privati, in arretramento. Al Nord, tra le lombarde spunta la Bicocca di Milano, anche grazie a tasse universitarie competitive. La ministra Valeria Fedeli: “La ripresa delle immatricolazioni va sostenuta facendo conoscere agli studenti i servizi offerti e allargando, come abbiamo fatto, l’area no tax”.
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