Dalla nuova filiera tecnica, il modello 4+2, agli Its Academy. Dal piano Mattei per formare giovani stranieri alla valorizzazione di ciascun studente e dei docenti. Il dialogo tra scuola e imprese è “oggi una necessità per l’Italia”, ha detto, con convinzione, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Soprattutto perché, ha aggiunto Fabrizio Palermo, Ad e direttore generale di Acea, una delle maggiori aziende italiane, “le nuove tecnologie, come l’Ia e la robotica stanno trasformando, con una velocità senza precedenti, processi e prodotti industriali, e servono, quindi, le giuste competenze”.
Per il governo, l’obiettivo è quello di “offrire opportunità ai nostri giovani, un lavoro di qualità, ben retribuito e coerente con il percorso scolastico”, ha spiegato il titolare del Mim, ricordando l’imponente operazione di rilancio della formazione tecnico-professionale (a settembre 10mila studenti frequenteranno percorsi quadriennali e, grazie anche al Pnrr, gli iscritti agli Its Academy sono pressocché raddoppiati, raggiungendo i target Ue).
Valditara: “Salvaguardare competitività delle imprese”
“Al stesso – ha proseguito Valditara – occorre salvaguardare la competitività delle nostre imprese. Un mismatch che è arrivato a interessare un’assunzione su due (addirittura sei ingressi su 10 nelle competenze Stem) è intollerabile”. A maggior ragione alla luce della denatalità in atto e della scelta dei profili più qualificati a trasferirsi all’estero (nei giorni scorsi l’Istat ha contato 97mila giovani formati andati via dall’Italia in 10 anni).
A novembre, ha annunciato Valditara, “partirà una nuova campagna di orientamento rivolta alle famiglie per illustrare loro la bontà e le concrete opportunità offerte dai nostri percorsi tecnico-professionali. Abbiamo bisogno di valorizzare, anche da un punto di vista economico, gli insegnanti, perché la nostra istruzione è di qualità, e dobbiamo dirlo. Stiamo attuando il Piano Mattei, ad Addis Abeba e al Cairo abbiamo esportato il nostro modello vincente degli Its Academy: ci sono decine di imprese italiane in Africa che hanno bisogno di talenti che non trovano”.
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