Francis Ford Coppola ha ricevuto un tributo senza precedenti a Hollywood. Sabato sera, nella suggestiva cornice del Dolby Theatre, Steven Spielberg, George Lucas, Martin Scorsese, Robert De Niro, Al Pacino, Dustin Hoffman e Harrison Ford si sono riuniti per onorare l’86enne regista, autore di capolavori come Il Padrino e Apocalypse Now.
Durante la cerimonia organizzata dall’American Film Institute, Spielberg ha definito Il Padrino “il più grande film americano mai realizzato”. Il regista di E.T. e Indiana Jones ha elogiato Coppola per aver ispirato generazioni di narratori e per aver sempre difeso gli artisti indipendenti.
George Lucas, che iniziò a collaborare con Coppola sul set di Sulle ali dell’arcobaleno nel 1968, ha raccontato: “Francis è il mio eroe. Mi ha insegnato a saltare senza paura, anche se non sono mai arrivato al suo livello”. Con Coppola, Lucas fondò American Zoetrope, casa di produzione che ottenne 15 Oscar e 68 nomination in un decennio.
Come riporta Ansa la serata ha trasformato Hollywood Boulevard in una festa, con il tappeto rosso che ha accolto veterani e giovani talenti del cinema. Presenti tra gli altri anche Diane Lane, Ralph Macchio e Adam Driver, che hanno reso omaggio al maestro.
Commosso, Coppola ha dichiarato: “Ora capisco che la mia casa non è un luogo, ma siete voi: amici, colleghi, compagni di viaggio”. Un discorso intenso per un regista che ha rivoluzionato il cinema e costruito una vera e propria dinastia di cineasti.
Dustin Hoffman ha ironizzato sul rapporto tardivo con Coppola: “Ha lanciato tanti giovani attori, ma ha scritturato me solo a 86 anni per Megalopolis“. Quest’ultimo progetto, costato 120 milioni di dollari e finanziato anche dalla vendita dei vigneti di famiglia, ha incassato solo 14 milioni, ma si prepara a una nuova vita come graphic novel sotto la guida di Chris Ryall.
Coppola, che nel 2010 ha ricevuto anche l’Oscar alla carriera, resta un punto di riferimento assoluto per il cinema mondiale. E Hollywood, sabato sera, gli ha restituito tutto l’affetto che in quasi sessant’anni di carriera ha saputo conquistarsi.
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