Chi voglio diventare?
Scelgo io.
Nel senso che ognuno deve decidere il proprio percorso in autonomia, con senso critico e con spirito di responsabilità.
Infine, scelgo io in quanto la scelta d’orizzonte tocca anche la sfera personale, implica inevitabilmente la domanda esistenziale: chi voglio diventare?
Primo passo – uno sguardo attraverso se stessi
Quando ci si appresta alla scelta post diploma si dà l’avvio ad un processo ricco e articolato che comporta un’indagine ben strutturata di sé.
L’autoconoscenza non si risolve in un atto spontaneo ed istintivo, bensì in un percorso articolato che si dipana nel tempo.
Il primo passo da compiere è dunque comprendere i propri desideri, le proprie ambizioni, le proprie necessità.
Si tratta di avere finalmente consapevolezza di attitudini, capacità, passioni ed aspirazioni, imparando ad ascoltare suggestioni ed intuizioni.
Una pratica da esercitare nel proprio percorso di scelta è l’individuazione dei punti di forza posseduti e di quelli da rafforzare in vista di una professione.
Che cosa so fare? Cosa mi piace fare?
Guardare alla propria vita quotidiana offre materiale utile a capire quale ambito di studi e di lavoro potrebbe davvero essere la meta da perseguire. Durante l’adolescenza si sommano diverse esperienze che possono fare da ponte verso il mondo del lavoro (sport, volontariato,
passioni artistiche…).
Ancora, determinante per la scelta è riconoscere i propri valori. I valori hanno valore, costituiscono ciò che è davvero importante per una persona; valori come la giustizia, la famiglia, l’amicizia sono un’ autentica base di costruzione del profilo formativo-professionale.
Secondo passo – informazione
La riflessione sul da farsi dopo la maturità rappresenta un momento di confronto tra le proprie aspirazioni, i propri sogni e quello che il mondo
realmente propone come offerta formativa e sbocco occupazionale.
Essenziale diviene, l’osservazione, la lettura di guide, di siti, di riviste, insomma ogni elemento di conoscenza e di esperienza è un tassello in più per elaborare il proprio progetto.
Tuttavia, la ricerca e la raccolta di informazioni per intraprendere un percorso è un lavoro che richiede tempo, impegno e soprattutto metodo.
Senza dubbio internet ha prodotto un sovraccarico di informazioni: le fake news virtuali sono virali!
La “sindrome da iper informazione” può colpire tutti assumendo diverse forme: ad esempio può capitare di accogliere più dati di quanti se ne possano gestire, oppure ci si può perdere a cercare notizie non direttamente funzionali all’obiettivo preposto.
La gestione della proliferazione di notizie e false notizie è fondamentale.
Dunque, si tratta di nuovo di saper scegliere: le fonti, i dati, l’utilità della notizia per l’obiettivo che si vuole raggiungere.
Attenzione, le tematiche parallele, le false notizie, i pregiudizi sono sempre in agguato!
È bene difendersi con determinazione, concentrazione e giudizio critico, tutti validi dispositivi di sicurezza!
Terzo passo – confronto
La scelta post diploma è un atto da compiere in autonomia.
Eppure, una conversazione mirata con professionisti, esperti, docenti può certamente risultare determinante per sciogliere dubbi e perplessità.
Ad esempio i raccontidi chi ha già fatto un certo percorso sono estremamente utili, possono, cioè, essere impiegati per comprendere a pieno una professione e il corso di studi corrispondente. Si sa, le cose immaginate sono spesso legate a idealizzazioni e a stereotipi,
non sempre in linea con la realtà dei fatti.
Quarto passo – diario di bordo
Un buon orientamento, dunque, chiarifica la rotta!
Pertanto, come capitani di ventura, sarebbe opportuno tenere un diario di bordo dove appuntare caratteristiche e peculiarità personali, interessi, passioni, competenze, insomma quanto ci appartiene e ci contraddistingue come individui.
Inoltre, nel taccuino andrebbero segnalati anche i dati raccolti dal confronto con parenti, amici, esperti e docenti.
Insomma, nel file del futuro va inserito quanto collezionato passo dopo passo.
In ultimo, non meno importante, l’invito è quello di elencare tutte le informazioni ricavate da un’attenta lettura di questa guida.
Elogio del dubbio
Dubitare humanum est, dicevano i latini.
Tuttavia perseverare nell’incertezza può diventare dannoso, talvolta diabolico. Sebbene il dubbio sia motore del pensier o e dunque lecito, uno stato di indecisione prolungato può diventare cronico e trasformarsi in fattore di stasi.
La passività è un’abitudine a cui è facile assuefarsi e da cui è arduo liberarsi. In virtù di ciò diviene importante prendere tempo senza, però, perdere tempo.
Coraggio!